Giuseppe Testaì suonerà per Telethon: “La mia musica? Me la suggerisce Freddie Mercury”


Catania ospiterà, il tre maggio, a Piazza Università un concerto di beneficenza promosso da Telethon in cui giovani artisti emergenti catanesi avranno l’opportunità di poter suonare dal vivo ed aiutare la ricerca genetica. Parliamo con Giuseppe Testai, giovane musicista catanese, protagonista dell’importante passerella musicale.

Catania ha aderito all’iniziativa Telethon donando l’ambito spazio di piazza Università. Cosa proporrà durante il concerto?

“Mi esibirò con un mio inedito, Mille Parole, e farò anche delle cover dei Queen, perché sono un grande sostenitore ed estimatore della loro musica. Sarò accompagnato dal gruppo dei Ganesha ed oltre a cantare suonerò anche il basso. Telethon è una bella vetrina per far conoscere la mie creazioni e far capire chi sono ma, soprattutto, mi piace pensare che posso unire il mio nome alla mia ricerca e salvare così tante vite, perché sono convinto che dall’azione del singolo si può arrivare a cambiare il mondo”.

La sua casa discografica, l’etichetta indipendente 1810 Recording Studio, di Fabio e Davide Bellino, ha deciso di promuovere e sostenere la diffusione del singolo Mille parole. Come è nata l’idea di questo brano?

“La canzone nasce in maniera particolare, come se mi fosse stata inviata da Freddie Mercury. Ero in dormiveglia e c’era in sottofondo il video, Winter’s tale. L’indomani ho sviluppato la melodia con la chitarra e di concerto insieme allo studio abbiamo arrangiato questo pezzo. Voglio pensare che la creazione di questa brano sia un regalo del mio maestro Freddie Mercury dopo anni di passione e di fedeltà nell’ascoltare le sue canzoni”.

Quando si avvicina per la prima volta alla musica?

“Durante le lezioni di musica a scuola mi annoiavo. Facevo il buffone. Fingevo di suonare la tastiera, suscitando l’ira del professore, creando così inevitabilmente scompiglio in classe. Ho apprezzato la musica, ed ho deciso di imparare a suonare la chitarra e successivamente il basso, quando nel 1995 un mio amico portò a casa mia Made in Heaven dei Queen. Da quel momento ho capito cosa significasse amare la musica. Ho cercato anche di educare la voce e diffondere il mio pensiero musicale”.

Non ha paura che la sua ammirazione per Freddie Mercury possa essere scambiata, a volte, come un’imitazione visto l’influenza musicale talmente radicata e forte?

“Io non imito. Ho immagazzinato, da oltre vent’anni, nella mia anima l’essenza stessa dei Queen. Non è un’emulazione ma un determinato modo di trasmettere la musica. Non è facile dopo anni che si assorbe un certo tipo di musica distaccarsene ed eliminare anche certi movimenti sul palco. Suono, canto e mi muovo con le caratteristiche che hanno formato e plasmato la mia anima di musicista”.

Giuseppe Testai sul palco è un egocentrico. È così esibizionista anche nella vita privata?

(ride)

“Nel privato sono estremamente riservato. Non mi piace farmi notare. Sono molto selettivo. Aspetto che siano gli altri a parlare. Quando conosco gente nuova preferisco non dire che sono un musicista. Sono l’opposto di quello che appaio sul palcoscenico”.

Parliamo ancora di musica. Ha iniziato come molti a suonare nei pub. Esistono, secondo lei, ancora delle realtà musicali a Catania?

“Fino al 2000 nella nostra città si poteva suonare ed avere la giusta ricompensa. Ora è tutto diverso. L’ultima serata decente che ho fatto risale al 2011 in un pub di Scordia. Dopo quella sera in quel piccolo locale di provincia in cui ho ricevuto una remunerazione adeguata c’è stato il vuoto. Ho smesso di suonare nei locali, perché i vari gestori tendono a sfruttare i tanti giovani che, come me, hanno voglia di emergere. A trent’anni preferisco vivere al meglio le mie potenzialità e dedicarmi a progetti più seri come quello che sto facendo adesso”.

Lei lavora nell’edilizia ed è uno dei tanti giovani che sogna di vivere facendo il musicista. Cosa pensa dei talent? Sono un’opportunità o una chimera?

“Amici, Xfactor o The Voice, secondo me, sono un’illusione. I vari Marco Carta o Denis dopo il grande exploit non si sono più visti. Le uniche cantanti che stanno andando avanti sono Alessandra Amoroso ed Emma ma non so fino a quanto dureranno. È una grande macchina mediatica che si muove per affabulare”.

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