Lucia Rizzo: “La mia musica? Un invito per vincere la solitudine”


È cresciuta ascoltando vinili italiani e internazionali collezionati dal padre. La musica per Lucia Rizzo non poteva che essere un approdo naturale. Superfluo dire che manifestazioni canore come il Festival di Sanremo siano per lei irrinunciabili. “Vivo ogni festival come un appuntamento imperdibile, importante quasi come il Natale” racconta. E chissà che tra i suoi sogni non ci sia anche quello di calcare il palcoscenico più temuto d’Italia.

Lucia Rizzo debutta nel mondo musicale con Dentro Questa Casa, disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitali.

L’intervista a Lucia Rizzo

Che canzone è Dentro Questa Casa?

“Una canzone dal sound pop nata da un momento di introspezione. In questo brano racconto di una rinascita dopo essersi sentiti soli al mondo. Sottolineo l’importanza di rimettersi in cammino per esprimere la parte migliore di sé dopo aver conosciuto e sconfitto il buio emotivo”.

Si tratta di un incoraggiamento?

“Sì, esattamente. Un invito a non aver paura di mostrare le proprie fragilità, a non smettere di credere in se stessi anche se le difficoltà sembrano mostri pronti a divorare sogni e ambizioni. Credo che sia importante non lasciarsi abbattere dai momenti sfidanti. Non dobbiamo mai arrenderci e soprattutto non dobbiamo avere timore o vergogna a chiedere aiuto”.

Quanto c’è di autobiografico e di vissuto?

“Credo che momenti di questo tipo possano capitare a chiunque. A conclusione dei 5 anni di scuola superiore, ho avuto un momento emotivamente di reset: non capivo che cosa fare della mia vita. Ho sofferto. L’errata convinzione che nessuno potesse davvero capirmi ha complicato le cose. Da qui il titolo del brano: io canto “piove in questa casa” perché non stavo bene nemmeno in casa mia. Scrivere questo testo mi ha aiutato molto e oggi per me è un invito alla rinascita”.

Cosa speri arrivi al pubblico?

“Spero che la mia musica possa essere d’aiuto per chi si sente solo, ,per chi per pudore o paura, sta nascondendo la sua sofferenza al mondo, per chi è convinto che nessuno possa davvero capirlo”.

Chi l’ha accompagnata in questo percorso?

“Ho scritto la canzone con Lele Gambera. Il videoclip ufficiale è stato diretto da Cage Moss e Giulio Cannata mentre le coreografie sono state curate da Anthony Finocchiaro”.

 

 

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