Premio Maria Grazia Cutuli. Il fratello: ”Troppi morti. Serve un perché”


Maria Grazia Cutuli. Foto Dino Fracchia
Maria Grazia Cutuli. Foto Dino Fracchia

Pronta al via l’undicesima edizione del Premio Internazionale di Giornalismo Maria Grazia Cutuli, l’inviata del Corriere della Sera uccisa con altri tre colleghi in un agguato in Afghanistan, il 19 novembre del 2001.

Rukmini Maria Callimachi, Francesca Paci e Alessio Mamo sono i tre giornalisti vincitori quest’anno del Premio assegnato dalla Fondazione Cutuli Onlus. La cerimonia di consegna del Premio si

maria grazia cutuli
Mario Cutuli, fratello della giornalista Maria Grazia Cutuli insieme a Ruckhe

svolgerà sabato 21 novembre alle 18,30 nel Teatro Eliseo di Santa Venerina (Ct). In mattinata, nell’Aula Magna dell’Università di Catania, si terrà la lectio magistralis dei tre premiati. Il ricordo di Maria Grazia Cutuli ce lo regala il fratello, Mario Cutuli, che di lei dice: “Catania non ha mai dimenticato Maria Grazia, così come mia sorella non ha mai dimenticato Catania. Non ha mai nascosto il rapporto preferenziale che intratteneva con la sua città. In questo 14° anniversario della sua scomparsa purtroppo il dolore del suo ricordo viene amplificato e rinnovato dall’ulteriore perdita di mia madre Agata D’Amore con la sua gentilezza e leggera ironia, venuta a mancare il 14 ottobre scorso. Inevitabile poi non pensare alla situazione attuale. 44 i morti civili italiani dal 2001 ad oggi. 10 sono morti  solo l’11 Settembre 2001, molti altri nei due mesi successivi, tra cui Maria Grazia, il 19 novembre. Questi morti continuano a chiederci il perché. Ci costringono a confrontarci con le nostre contraddizioni e a continuare ad agire per mettere fine a queste guerre”.

Il premio Internazionale di Giornalismo Maria Grazia Cutuli

“Dopo tre anni, il Premio Internazionale di Giornalismo Maria Grazia Cutuli, che per le prime edizioni di è svolto a Catania, torna ad essere celebrato nel paese d’origine di mio padre, Santa Venerina. Giunta all’undicesima edizione la manifestazione premia i giornalisti che si sono contraddistinti, soprattutto nel campo di attività di mia sorella, quindi gli inviati all’estero, e come avverrà anche quest’anno, ha contato molte vincitrici donne. I premiati sono infatti Rukmini Maria Callimachi, Francesca Paci e Alessio Mamo rispettivamente per le tre categorie stampa estera, stampa nazionale all’estero e giovane giornalista siciliano.

La scuola Maria Grazia Cutuli a Herat
La scuola Maria Grazia Cutuli a Herat

Rukmini Maria Callimachi è una corrispondente estera del New York Times dal 2014, si occupa di estremismo islamico ed è stata premiata per la straordinaria profondità delle inchieste compiute in tutto il mondo.

Francesca Paci invece è corrispondente del quotidiano La Stampa da Londra dal febbraio 2009 ed è stata premiata per l’eccellente lavoro di scavo compiuto in Medioriente, in particolare durante le Primavere arabe, e per le sue approfondite analisi sull’Islam.

Alessio Mamo, infine,  è un fotografo siciliano nato a Catania premiato per i servizi realizzati in Nepal in occasione del terremoto e in Medio Oriente e nei Balcani per documentare l’esodo dei rifugiati siriani. La cerimonia di consegna si svolgerà sabato 21 novembre 2015 alle 18,30 nel Teatro Eliseo di Santa Venerina. A condurre la serata sarà la giornalista Carmen

La scuola Maria Grazia Cutuli a Herat, ripresa dall'alto
La scuola Maria Grazia Cutuli a Herat, ripresa dall’alto

Lasorella e il tema della premiazione e del successivo dibattito sarà: Guerra o non guerra, come si risponde alla minaccia integralista. Interverranno inoltre il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, Barbara Stefanelli, vicedirettore vicario del Corriere della Sera e presidente della Fondazione Cutuli Onlus, di cui mia sorella Donata è vice-presidente e Paolo Valentino, inviato speciale delCorriere della Sera, ad allietare la serata anche Lello Analfino dei Tinturia”.

Le altre attività della Fondazione Maria Grazia Cutuli

“Quest’anno è giunta all’ottava edizione il Corso di perfezionamento post-universitario per inviati e operatori umanitari in aree di crisi. La Fondazione vuole rinnovarsi continuamente e cercare di ampliare il respiro nazionale coinvolgendo più regioni

Bambina di Herat
Bambina di Herat

possibili. Per questo quest’anno la sede del corso si sposterà a Bologna. Il progetto è stato infatti accolto e fatto proprio dal professor Ivano Dionigi, Rettore di Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna. Il corso che si svolge in collaborazione con i Ministeri della Difesa e degli Affari Esteri, della Croce Rossa Italiana, ha portato i giornalisti in Kosovo e in Libano, dove forse quest’anno li accompagnerò io stesso. Continua a riscuotere successo poi Il progetto della scuola elementare realizzata a Herat in Afghanistan nel 2011 in memoria di Maria Grazia che era profondamente legata a quei luoghi, che un tempo, prima che li distruggessimo, erano patrimonio importante di biodiversità. Il 10 di ottobre di quest’anno la Scuola è entrata a far parte della collezione permanente di architettura contemporanea al Maxxi di Roma e il 16 dello stesso mese a Istanbul si è aggiudicata il terzo posto del prestigioso Asia Architecture Award. Al di là dei riconoscimenti la scuola resta importante simbolo di ricostruzione e di formazione delle nuove generazioni, unica vera mossa concreta contro la guerra e la violenza. Infine quest’anno la Fondazione ha collaborato con la Casa Editrice Maimone al concorso Storie sotto il Vulcano, aperto a tutti gli studenti delle scuole primarie e secondarie dei Comuni dell’Etna, con una propria sezione dedicata ad un saggio giornalistico. Nel frattempo è stato iniziato anche un nuovo progetto: una collaborazione con Lad Onlus per la costruzione a di una casa di accoglienza a Catania per bambini malati di talassemia collegata con il polo Oncologico del Policlinico.Tutto questo, ricordiamolo, grazie alla dedizione volontaria e continua di persone strettamente legate e affezionate a Maria Grazia Cutuli.”

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