Sandro Pappalardo: “Sicurezza e prima casa esigenze sacre”


“Fratelli d’Italia” ha indetto per oggi, 18 febbraio, la ‘Giornata della sicurezza’. Il tema della sicurezza, sparito dall’agenda del governo
Monti e considerato dalla sinistra come un’invenzione della destra, è invece, per il movimento costituito da La Russa, Crosetto e Meloni,  al centro del programma politico. Per questo motivo che si è scelto di dedicare una giornata a tutti coloro che  permettono che la nostra Nazione sia sicura e protetta.
“La sicurezza è la premessa alla libertà di poter esercitare, con serenità, tutti i diritti garantiti dalla nostra Costituzione. Con il
regalo di una pianta di Primula Veris ai vertici locali di Forze Armate e Forze di polizia, esprimiamo amicizia e gratitudine – ha
dichiarato il tenente colonnello dell’Esercito Sandro Pappalardo, candidato al Senato, – nei confronti di tutti gli uomini e le donne che, ogni giorno, in divisa, garantiscono, tra mille sacrifici, la nostra sicurezza”.
Per “Fratelli d’Italia” vanno destinati al comparto Sicurezza e Difesa i risparmi provenienti dai tagli sugli armamenti, aumentando la
retribuzione degli appartenenti alle Forze di Polizia e Forze Armate.
Inoltre:  destinare parte delle risorse recuperate per decuplicare le pattuglie miste ‘militari-forze dell’ordine’, presenti oggi solo in
alcune città ma richieste in tutta Italia;  garantire la certezza della pena a chi condannato dopo avergli assicurato il massimo del
garantismo con i tre  gradi di giudizio; Impegnarsi nella costruzione di nuove carceri dove sia rispettata la dignità umana dei detenuti e della polizia penitenziaria che vi lavora. Prevedere pene alternative al carcere, escludendo però ogni ipotesi di amnistia.

Sicurezza e casa: questa è la vostra seconda priorità. Perché?

 “Per noi di Fratelli d’Italia la prima casa è sacra: non può essere pignorata e tassata con l’IMU. Gli onorevoli Crosetto, La Russa e Meloni nel nuovo Parlamento porteranno avanti questi provvedimenti. La casa, per noi italiani, e in particolar modo per noi siciliani, è tradizione, storia di famiglia, un valore di affetti che si tramanda da padre in figlio e non solo un bene da tassare”. Risponde senza esitazioni Sandro Pappalardo, 46 anni, tenente colonnello dell’Esercito, originario di Biancavilla,  numero tre della lista al Senato di Fratelli d’Italia, su un tema particolarmente caro a tutte le famiglie italiane. “Per noi è possibile restituire l’IMU agli italiani, con una procedura semplicissima: destinando parte degli interessi che il Monte dei Paschi pagherà allo Stato per il prestito di 4 miliardi di euro. L’Imu, in sostanza, sarà rimborsata dal MPS che ha ricevuto proprio una cifra corrispondente a quanto hanno pagato gli italiani per la prima casa”.

Lei non è un politico di professione, questo è il suo esordio: perché ha deciso di candidarsi al Senato e perché proprio nella lista Fratelli d’Italia?

 

Io sono un ufficiale dell’Esercito, indosso una divisa da 27 anni, e come sapete tutte le mattine, in tutte le caserme, da Bolzano a Trapani e in quelle all’estero,  noi cantiamo sull’attenti l’inno d’Italia. Io da 27 anni tutte le mattine rinnovo una promessa a me stesso e a chi mi sta vicino, una promessa a quei valori nei quali veramente credo. Oggi li vedo incarnarsi in Fratelli d’Italia; questo è il motivo per cui ho scelto un partito che ha deciso di fare politica con la p maiuscola, discostandosi da vecchie logiche e utilizzando un motto che rispecchia i miei valori: liberi, decisi e onesti. Liberi, da ogni compromesso. Onesti, lo testimonia il fatto che nelle nostre liste in tutta Italia non vi sono candidati con alcun tipo di pregiudizio. Abbiamo la certezza di avere tra noi persone perbene. Decisi, perché vogliamo esserlo in questo contesto, e far sapere a tutti gli italiani che gli on. La Russa, Crosetto  – che ho conosciuto e apprezzato quando erano alla Difesa, e  Meloni ci hanno dato la possibilità di costruire una casa in cui possono entrare quelli che credono in questi valori. Io ci credo e spero che altre persone ci seguiranno in questo solco. Anzi, ne ho già la certezza perché sento un grande entusiasmo intorno alla nostra proposta politica e, nel mio piccolo, un consenso crescente per la mia candidatura”

Perché si è candidato in Sicilia?

“Ho avuto il piacere di incontrare migliaia di concittadini  e tutti mi hanno fatto questa domanda.  Sono un terremotato del Friuli del 1976, casa distrutta, subito dopo papà morto, e ci siamo letteralmente rifugiati in questa terra. Siamo approdati in provincia di Catania e, onestamente, non potrò mai dimenticare come questo paese, questa fantastica cittadinanza, ci hanno accolto  a braccia aperte. Manco dalla Sicilia da 27 anni, ma in cuor mio non ho mai voluto tagliare i legami con questo territorio, dove tra l’altro risiede tutta la mia famiglia d’origine. Pian piano ho sempre avuto il sogno di poter restituire qualche cosa a questa terra, che mi ha aperto le braccia, mi ha cresciuto, mi ha istruito, mi ha dato veramente tutto. Questo è il motivo per cui, con grande piacere, ho scelto la Sicilia. La vita e il Signore mi hanno questa possibilità e l’ho colta”.

Parliamo di missioni di pace all’estero. Lei ha grande esperienza in questo campo, è stato  in Afghanistan e  in Libano. Qual è la sua posizione sull’argomento?

“In questi giorni i mass media ci stanno parlando dei due sottufficiali del Battaglione San Marco che si trovano detenuti in India. Questo discorso a me fa venire la pelle d’oca, perché ho la divisa tatuata sulla pelle. Noi militari rimaniamo tali anche quando cessiamo di esserlo. Le missioni di pace all’estero sono un impegno molto importante per l’Italia. Io sono stato in Afghanistan, in Libano, in Israele e in altri territori, ho avuto il piacere di vivere  queste esperienze con altri cittadini italiani, con cui ho diviso il dolore, la speranza, il ricordo, tantissime cose. Posso testimoniare che una cosa ci faceva andare avanti la certezza che l’Italia non ci avrebbe mai abbandonato. L’allora ministro della Difesa La Russa e il sottosegretario Crosetto ce lo hanno dimostrato quotidianamente, quindi colgo l’occasione per ricordare che il nostro Governo e il nostro Parlamento dovrebbero impegnarsi in maniera decisa per risolvere il problema dei due fucilieri di Marina, che meritano il nostro rispetto, insieme alle loro famiglie”.

Restiamo in ambito di attualità. La Sicilia da oltre un decennio vive il dramma dell’immigrazione clandestina. Com’è possibile conciliare sicurezza, legalità e solidarietà?

“Anche questo è un problema che non colpisce solo la Sicilia, ma un po’ tutta l’Italia. Un problema di difficile soluzione.  L’importante è che l’immigrazione non porti ad una mancanza di sicurezza, per cui Governo e Parlamento devono impegnarsi in questo senso. Colgo l’occasione per elogiare le forze dell’ordine che con il loro lavoro diuturno si impegnano per il rispetto della legalità in tutta Italia. I colleghi di Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, le forze armate con le loro operazioni congiunte “strade sicure” insieme alle forze di polizia, con stipendi non dico non decorosi, ma certamente non adeguati all’impegno, alla professionalità e ai sacrifici, si impegnano affinché non ci siano problemi di sicurezza. Anche queste persone meritano il nostro rispetto”.

Colonnello Pappalardo, in Sicilia nelle scorse elezioni regionali si è registrato un record negativo inaspettato: 53 elettori su 100 non hanno votato. Il rischio è che anche in questa tornata elettorale vinca il partito dell’astensionismo.  Qual è la sua opinione?

“Non andare a votare è un segnale gravissimo perché indica sfiducia nei partiti, ma è anche sottrarsi un diritto qual è quello di contare sull’assetto politico regionale prima, nazionale adesso. Il quadro è in continua evoluzione, l’elettore disorientato. La proposta politica di Fratelli d’Italia è chiara ed esposta sinteticamente sul nostro sito, dai temi della famiglia a quella della prima casa, dalla solidarietà che si deve coniugare con la sicurezza alla cultura, che deve essere la grande ricchezza di questa Nazione. Vogliamo contribuire alla nascita di un nuovo centrodestra e per farlo partiamo dalla così detta società civile, dal coinvolgimento del ceto medio, degli artigiani e dei piccoli imprenditori, dei professionisti , dei giovani e delle donne, di chi, come me, non ha mai fatto politica e la fa non per ricevere ma per dare. Il voto, quindi, è sempre utile, se dato a Fratelli d’Italia è due volte utile: è contro il governo delle banche e per un nuovo partito di centrodestra che può guadare con occhi sereni il proprio elettorato”.

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