Schettino all’Isola dei famosi? I familiari delle vittime: E’ disgustoso”


È su tutti i giornali: Schettino tra i naufraghi dell’Isola dei famosi con un compenso da un milione e mezzo di euro. Lui smentisce ma di fatto non si parla d’altro. E infuria la polemica. Il pensiero va alle 32 vittime che quel 13 gennaio 2012 persero la vita nel naufragio all’Isola del Giglio della Costa Concordia.
Che effetto fa ricevere una notizia di questo tipo? Sicilia&Donna lo ha chiesto a Pippo Lombardo, amico di una delle vittime di quella sciagura, Maria Grazia Trecarichi. Fu l’ultimo a sentirla, con lei visse quei tragici momenti. Anche Pippo Lombardo sarebbe dovuto andare in crociera con il figlio e un amico. “Ho paura di stare su una nave – ci racconta – quindi declinai l’invito. Mio figlio aveva un esame universitario e il mio amico non andò perché non andai io”. Il resto è storia.
Che effetto le fa sapere che Schettino potrebbe andare in tv da naufrago?
“Questa trovata è disgustosa. Spero sia solo una manovra pubblicitaria”.
Le farebbe meno male se lo fosse?
“E’ disgustosa comunque. Bisogna capire da chi è partita questa idea”.
Lui pare abbia smentito…
“Lui smentisce sempre tutto”.

maria grazia trecarichi
Nella foto Maria Grazia Trecarichi e Pippo Lombardo

Si ferma un attimo, poi aggiunge: “Vi dirò una cosa che nessuno sa”.
Prego.
“Subito dopo il naufragio ho voluto incontrare personalmente Schettino. Sono andato con il marito di Maria Grazia”.
Perché?
“Per guardarlo in faccia. Per chiedergli alcune cose indispensabili per poter trovare il corpo”.
In che senso?
“Diciamo che ci sono stati degli eventi che ci hanno spinto ad andare da lui. Subito dopo il naufragio, una collega di Elio, il marito di Maria Grazia, la sognò. Le diceva: Cercatemi dove c’è la tartaruga. Inizialmente ci sembrò una cosa inverosimile ma poi ho voluto verificare. Chiamai il dottor Maurizio Bergamasco, commissario di polizia, e gli chiesi se ci fosse  qualche luogo che aveva a che fare con le tartarughe. Gli spiegai il motivo della richiesta. L’indomani mi chiamò dicendomi che aveva mandato i sommozzatori in uno scoglio che si chiamava la tartaruga. Ma non c’era traccia. Neanche il sindaco dell’isola sapeva nulla. Così abbiamo voluto chiedere a Schettino. Lui ci disse che c’erano le lampade sul ponte 4 e sul ponte 8 che venivano chiamate “le tartarughe” e c’era anche un lampadario a forma di tartaruga e un quadro dove erano raffigurate. E da lì è iniziato un discorso complesso che però ci ha portati a capire dov’era esattamente il corpo di Maria Grazia”.
Che impressione le ha fatto Schettino?
“Credo che professionalmente sia preparato, conosce la sua nave alla perfezione. Ci ha spiegato nel dettaglio tanti elementi tecnici sulla dinamica. Dal punto di vista umano ho delle perplessità”.
Lei è stata l’ultima persona che ha sentito Maria Grazia. Si disse subito che le fu fatale non salire sulla scialuppa dov’era la figlia. Si disse che tornò indietro per prendere qualcosa. Ma perché lo fece?
“Siamo stati un’ora e mezza al telefono. Ho seguito passo dopo passo il naufragio. Volevo starle vicino. Mi disse che doveva prendere il giubbotto per la figlia perché c’era freddo. Ma credo che il motivo fosse un altro. L’ho capito da un filmato che mi ha dato un ragazzo spagnolo. Lei aveva una borsa dove teneva medicine che doveva prendere necessariamente ogni notte. Credo che sia tornata indietro proprio per quella borsa. Probabilmente un ritardo fatale. Mi disse a un certo punto che stava arrivando una scialuppa. Doveva andar via. Ma la nave in quel momento si inclinò. Lei disse alla sua amica: non aver paura, aggrappati a me, abbiamo il salvagente, non ci può succedere nulla. Subito dopo il nulla. Sono morte entrambe”.
Come sta la figlia? Come hanno preso i familiari la notizia di Schettino e del reality?
“Elio è arrabbiato. Stefania non ne parla mai”.
Un’ultima domanda. Com’era Maria Grazia?
“Era sempre con il sorriso sulle labbra, non criticava mai nessuno. Era tranquilla e pacata. Affrontava la sua quotidianità con serenità così come avevo fatto anche con la sua malattia. E sorrideva anche nei momenti drammatici…”.

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