Si apre il festival a passi di danza


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Nella foto Rossana Tortora. foto Angela Marina Strano

Dal 14 al 21 settembre Catania diventerà un palcoscenico a cielo aperto per i vari generi di danza. Il concorso “Premio città di Catania” offrirà ai giovani ballerini la possibilità di vincere una borsa di studio per approfondire gli studi e la tecnica. Abbiamo intervistato Rossana Tortora, direttore artistico della kermesse “Passi dopo passi”, che ci ha raccontato del suo lavoro, delle difficoltà che incontra oggi il campo della danza e della passione di chi, nonostante tutto, lavora per dimostrare che la danza è cultura. Col suo progetto, allargato in campo internazionale, la Tortora mira ad offrire un’opportunità a giovani ballerini e a coinvolgere la città di Catania. La danza ha un linguaggio penetrante e saprà parlare alla gente.

Ci racconta della sua figura professionale?

“Mi occupo di danza. Ho studiato in Italia, in Francia e a Londra e negli anni mi sono avvicinata sempre più alla danza contemporanea. Quando ho dismesso le scarpe da punta ho provato un senso di libertà ballando scalza. Per tanti anni ho diretto la compagnia Dansyllabus. Adesso lavoro alle coreografie per la mia scuola di danza”.

Quali sono le difficoltà che incontrano oggi giorno i professionisti come lei?

“Questi ruoli danno la possibilità di conoscere più a fondo il palcoscenico e lo spettacolo. Le maggiori difficoltà sono legate alla mancanza di finanziamenti. Il balletto, rispetto alle altre arti del teatro, è quello più bistrattato”.

A Catania ha incontrato bravi ballerini?

“Ci sono tanti giovani bravi. Quando le scuole di danza li portano ad un buon livello e le famiglie possono sostenere gli oneri economici, i più bravi preferiscono formarsi all’estero per emergere. La danza è un’arte e se fatta a livello professionale può diventare un lavoro. Per questo servirebbe un sostegno da parte delle istituzioni”.

Quali sono le caratteristiche che deve possedere un ballerino?

“Il fisico innanzitutto. Deve avere passione per quello che fa e la deve trasmettere al pubblico. Ci vuole un carattere forte per affrontare sacrifici. Non bisogna fumare e bere, occorre vivere in maniera rigorosa per rispettare il proprio corpo. Un modello di disciplina è Roberto Bolle, che è un punto di riferimento per chi vuole arrivare a grandi risultati.”

Ci sono sbocchi professionali per i danzatori?

“Oggi non sono tanti, perché gli enti hanno sempre meno soldi da destinare al balletto. Le compagnie private non sono più finanziate dal ministero e non ci sono finanziamenti per i giovani coreografi. Spesso anche i più bravi si scoraggiano e tendono ad abbandonare il lavoro di anni”.

Come è nata l’idea di progettare “A passi di danza” e il concorso “Premio città di Catania”?

“L’idea è nata nel 1989 quando si è svolta una prima edizione. Poi, per motivi burocratici non è andata più avanti. Adesso si è presentata di nuovo l’opportunità di mettere la danza in primo piano e, col patrocinio del comune di Catania, dell’Università e del teatro Bellini, ho ampliato il progetto portandolo a livello internazionale, con ospiti come Oxana Kichenko, Paco Dècina, Ana Oka, Elias Garcia Herrera e altri ancora”.

Cosa offrirà la kermesse alla città di Catania?

“Si darà visibilità a tutti generi di danza con spettacoli, flash mob, mostre fotografiche e presentazioni di libri.  Si partirà il 14 settembre con la presentazione del libro di Pierluigi Abbondanza “Monografia di Svetlana Zakharova”, una delle ballerine più importanti della scena internazionale. Ci saranno mostre e incontri ad ingresso gratuito, perché vogliamo coinvolgere i giovani e gli studenti. Per chi vuole approfondire la tecnica ci saranno master class tenute da importanti maestri. Sono occasioni da non perdere per studiare. Queste lezioni serviranno come audizioni per selezionare professionisti per il M.A.C di Roma e per il centro Atzewi di Modena, che cerca ballerini per la produzione di uno spettacolo. Dal 19 al 21 si terrà un concorso e chi lo vincerà, riceverà delle borse di studio. Molti allievi balleranno in strada per i cittadini. Catania diventerà un palcoscenico all’aperto. Il 21 ci sarà uno spettacolo finale al Metropolitan”.

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