Stefania Scoglio: “Per costruire una classe sociale matura ci vogliono esempi concreti”


Il Sindacato dei Consulenti del Lavoro (ANCL) ha un nuovo Presidente: Stefania Scoglio già consigliera nazionale e coordinatrice siciliana per le pari opportunità.

Una giovane professionista con le idee chiare ed un obiettivo ambizioso: vedere riconosciuto a tutti i livelli il ruolo del Consulente del Lavoro.

Presidente cosa comporta la nuova carica?

“Vorrei premettere che l’Ancl è il sindacato unitario dei Consulenti del Lavoro, quindi un’unica sigla cui aderiscono circa un terzo degli iscritti all’Ordine, rappresentando di fatto l’intera categoria. É questo il risultato di un percorso di unificazione, di cui pur avendo vissuto solo la parte conclusiva, riconosco la grande importanza. Guidare la compagine siciliana rappresenta certamente una importante assunzione di responsabilità e una bella sfida ma io voglio vederla soprattutto come una grande opportunità”.

 Quali sono i suoi obiettivi?

“Rafforzare l’immagine e rilanciare la categoria dei consulenti del lavoro per farne conoscere, sempre di più, alla collettività il valore aggiunto che gli stessi offrono al mercato del lavoro. I Consulenti del Lavoro sostengono il lavoro etico, diffondono la cultura della legalità e sono il tramite fra aziende e lavoratori; ma curano anche i rapporti con le pubbliche amministrazioni di cui sempre più spesso sono chiamati a fare da intermediari. Mi piacerebbe puntare in particolar modo sulle peculiarità della nostra Sicilia. Da quelle normative a quelle socio culturali. Spero di riuscire anche a coinvolgere le altre categorie professionali in questa mission, perché sono convinta che l’unione fa la forza e puntare sulla produttività e sul made in Sicily è la carta vincente.

Certamente non è facile ma se mettiamo al primo posto la professionalità e l’informazione, se riusciamo a comprendere che le regole sono fondanti per una società organizzata, se tutti rispettiamo il bene comune e coltiviamo l’educazione del vivere civile, riusciremo a recuperare il tempo perduto e a vivere appieno questa nostra isola meravigliosa”.

 Come intende realizzarli?

“Comunicazione; maggiore dialogo interno ed esterno; regole; meritocrazia; patto intergenerazionale sono le chiavi di volta su cui lavorare. É mio fermo convincimento che vada valorizzato il lavoro fin qui svolto. L’esperienza fatta dai colleghi che mi hanno preceduto, ha dato i suoi frutti ma non possiamo fermarci. Vanno incrementati i confronti e resi operativi gli accordi passando dai rapporti spesso basati sulle persone a quelli istituzionali che continuano a funzionare anche quando cambiano gli interlocutori.

Servono concretezza e tempi di risposta molto più celeri, per fare questo oltre ad una comunicazione più puntuale ed incisiva credo nell’azione sindacale di sensibilizzazione dei colleghi. Deve essere chiaro che i veri Consulenti del Lavoro putano sulla qualità e sulla professionalità, e non certo sulla quantità a bassi prezzi e livelli mediocri”.

Quindi quali sono le iniziative rivolte ai vostri iscritti?

“Mi piace guardare avanti pertanto vorrei proporre azioni per  facilitare il passaggio generazionale, consentendo a chi ha raggiunto esperienza ed età considerevoli di metterle a disposizione dei giovani riuscendo al contempo a godere dei sacrifici fatti.

Purtroppo oggi non è una scelta sempre possibile perché i livelli di reddito ed il mercato non lo consentono; ritengo che la vera democrazia possa dirsi attuata quando si può “scegliere” ed oggi non è possibile. Per costruire una classe sociale matura e responsabile, vanno dati esempi e certezze, oggi ritengo che i nostri giovani siano confusi ed impauriti sentendosi a volte quasi sconfitti”.

Ciò deriva dal fatto che oltre a non avere certezze per il futuro, non hanno la serenità del quotidiano, si trovano in una giungla dove spesso vince il più forte e dopo anni di università, da rifondare su un taglio molto più vicino alla realtà che alla teoria,  si trovano spiazzati”.

Non crede di aver disegnato un percorso troppo ambizioso?

“Non credo lo si possa fare in poco tempo ma mi sento ottimista perché ho le idee chiare; stiamo gestendo le risorse umane perché il primo cambiamento riguarda “le menti” poi occorre puntare sugli studi sempre più specializzati e alla comunicazione più sana, il lavoro va organizzato e gestito in team.

Immagino una categoria che sia sempre di più punto di riferimento dei cittadini, che riesca a favorire la legalità del lavoro unendo produttività ed efficienza a minori costi e meno burocrazia. Si può iniziare da subito per questo chiediamo alla nuova compagine politica siciliana di creare flessibilità per il lavoro e di coinvolgere noi tecnici nelle scelte”.

 

 

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