Stefano Onofri, la voce più nota dei cartoni, debutta a Catania


Nella foto Stefano Onofri (foto di Angela Marina Strano)
Nella foto Stefano Onofri (foto di Angela Marina Strano)

Abbiamo incontrato un attore di teatro, conosciuto ai più come voce dei personaggi di cartoni che hanno incollato alla TV intere generazioni di appassionati. Chi non ricorda la voce di Peter Parker in “Spiderman” o di Gigi Sullivan in “Gigi la trottola”? Quella voce, fresca e giovanile, appartiene a Stefano Onofri, un artista poliedrico, che s’interessa di teatro, cinema, musica. Nei suoi tanti anni di esperienza, il doppiaggio e la recitazione hanno sempre convissuto. Ma quale sarà il suo segreto di giovinezza? “ Il lavoro che faccio- ci ha risposto sorridendo-sono felice delle mie opportunità professionali”. Potremmo vederlo (e sentirlo) al teatro Musco di Catania, nello spettacolo “Una solitudine troppo rumorosa”.

L’intervista a Stefano Onofri

Come ha iniziato la sua carriera di attore?
Per caso. Il mio sogno era di fare il cantante e a 16 anni ho partecipato a Sanremo. Poi mi sono avvicinato al teatro, grazie all’invito di una mia amica cantante che m’invitò a fare uno spettacolo cantato di cabaret. Successivamente, ho lavorato ad uno sceneggiato che s’intitolava “Educatore autorizzato”, ambientato in un carcere minorile. In seguito, sono stato scelto per un ruolo nello spettacolo di Pirandello “L’uomo, la bestia e la virtù”. Da lì sono arrivato fino a Zeffirelli e Strehler.
Cosa ci racconta della sua esperienza di doppiatore?
La mia attività di doppiatore si è sempre interscambiata con quella teatrale. È stato Carlo Hintermann a portarmi per la prima volta in sala di doppiaggio.
Lei ha dato voce a personaggi di cartoni animati molto conosciuti e amati. Attualmente, c’è ancora qualche cartone che parla con la voce di Stefano Onofri?

Stefano Onofri doppiatore di Lupin III
Stefano Onofri doppiatore di Lupin III

Sì, sono la voce di Lupin III e l’emozione per essere stato scelto è stata grandissima. Ho dato voce anche a Spiderman e al personaggio di Gigi Sullivan nel cartone “Gigi La trottola”, che mi ha dato tanto lustro. Tutto ciò mi dà molta visibilità. Frequento moltissime fiere di Comics, in cui sono invitato come ospite d’onore. In molti mi cercano per sentire la mia voce. Mi è capitato che un fan, dopo uno spettacolo, sia venuto a cercarmi fino in camerino per conoscermi e confermare ad un altre persone, lì presenti, che fossi il doppiatore di “Gigi la trottola”.
In cosa somiglia Stefano Onofri al personaggio di Hant, che porterà sul palco del teatro Musco di Catania?
Gli somiglio sul fatto che sono ancora molto ingenuo, nonostante la mia età. Lui si crea il suo paradiso in un magazzino sporco pieno d’immondizia, io trovo la mia felicità di uomo e di attore in quello che faccio. Adesso sono molto felice di quest’occasione che mi è capitata.
Cosa consiglia ai giovani che vogliono affrontare il lavoro di attore?
Capire se la loro è una vera passione o solo una voglia di esibirsi. È un lavoro duro e faticoso, fatto di lacrime, ma anche di grande gioia. Faccio teatro da quarant’anni anni e mi piace.
Sta lavorando a nuovi progetti?
Sì, ad un mio testo che spero di portare in scena presto. È un progetto che mette insieme tutte le mie competenze, un’opera teatrale che è anche musical. S’intitola “Rondini” e si svolge nel ’43 a Roma durante l’occupazione nazista.

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