Giornata libertà di stampa, in ricordo dei giornalisti uccisi


libertà di stampa

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione del Giornata internazionale della libertà di stampa, intende ricordare i tanti giornalisti trucidati nel compiere il loro dovere: raccontare le storture e le ingiustizie del mondo e diffondere verità scomode per i poteri forti.

Mario Francese
Mario Francese

I giovani devono conoscere l’importanza di una stampa libera e oggettiva; la denuncia di azioni illecite o comportamenti dannosi per la collettività ha reso possibile l’indignazione popolare e conseguenzialmente, in molti casi, la punizione dei colpevoli, a prescindere dal ruolo sociale – politico esercitato; basti pensare al Watergate. Non a caso il movimento dell’Illuminismo, che per la prima volta forgiò il concetto di cittadino contrapposto a quello di suddito, vide proliferare la pubblicazione di gazzette e fogli, il cui intento era quello di rivelare le bassezze e gli abusi dei potenti e chiedere giustizia. Già dal Settecento il binomio verità – giornalismo serio caratterizzava la società civile o che aspirava a diventarlo.

Ilaria Alpi e Miran Hrovatin
Ilaria Alpi e Miran Hrovatin

Oggi i giornalisti, spesso quelli “free lance”,  vivono in condizioni economiche piuttosto precarie e spesso sono soggetti ad intimidazione – violenze da parte di chi vorrebbe reprimerne la voce e preferirebbe continuare a tramare nel buio e nell’omertà: nel 2015, come segnala il dossier Rsf (Reporter Senza Frontiera) sono 110 i reporter uccisi, 7 tra cameramen, fonici e tecnici e 27 i citizen journalist; un dato in aumento rispetto al 2014 (66 giornalisti, 11 collaboratori non giornalisti dei media e 19 citizen journalists). La civiltà di una nazione si misura anche dalla presenza di giornalisti liberi, intellettualmente onesti e indipendenti.

Giancarlo Siani
Giancarlo Siani

L’articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti umani recita: Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.

In nome di questi principi, il Coordinamento Nazionale docenti della disciplina dei Diritti Umani invita le scuole di ogni ordine e grado a promuovere tra gli studenti il concetto di libertà di stampa e di opinione e sollecitarli ad essere critici, confrontare le informazioni e le fonti d’emissioni delle stesse, attraverso laboratori di lettura e l’analisi dei fatti riportati dalla stampa in classe.

Nella giornata del 3 maggio, un pensiero va rivolto ai circa 28 giornalisti italiani uccisi nel mondo e alla redazione di Charlie Hebdo, decimata durante l’attacco terroristico del 7 gennaio 2015.

“Io ho un concetto etico di giornalismo. Un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni, frena la violenza e la criminalità, impone ai politici il buon governo. Un giornalista incapace, per vigliaccheria o per calcolo, si porta sulla coscienza tutti i dolori umani che avrebbe potuto evitare, e le sofferenze, le sopraffazioni, le corruzioni, e le violenze che non è stato mai capace di combattere.” (Giuseppe Fava)

Libertà di stampa, i giornalisti italiani uccisi

Peppino Impastato
Peppino Impastato

Cosimo Cristina (1935-1960), Termini Imerese (Palermo)

Mauro De Mauro (1921-1970), Palermo

Walter Tobagi
Walter Tobagi

Giovanni Spampinato (1946-1972), Ragusa

Giuseppe Impastato (1948-1978), Cinisi

Pippo Fava
Pippo Fava

Mario Francese (1925-1979), Palermo

Giuseppe Fava (1925-1984), Catania

Mauro Rostagno (1942-1988), Lenzi di Valderice (Trapani)

Giuseppe Alfano (1945-1993), Barcellona Pozzo di Gotto (Messina)

Giancarlo Siani (1959-1985)

Carlo Casalegno (1916-1977)

Walter Tobagi (1947-1980)

Italo Toni e Graziella De Palo, scomparsi in Libano il 2 settembre 1980

Almerigo Grilz, (1953-1987) morto in Mozambico

Maria Grazia Cutuli
Maria Grazia Cutuli

Guido Puletti (1993), Bosnia

Marco Luchetta, (1952-1994), Mostar (Bosnia) insieme agli operatori della Rai di Trieste Alessandro Ota e Dario D’Angelo

Ilaria Alpi (1961-1994), Mogadiscio, Somalia, con l’operatore Milan Hrovatin

Marco Lucchetta
Marco Lucchetta

Gabriel Gruener (1963-1999), Brazda, Macedonia

Antonio Russo, (1960-2000), Tiblisi, Georgia

Maria Grazia Cutuli (1962-2001), Afghanistan, sulla strada che da Jalalabad porta a Kabul. Insieme a lei uccisi: l’inviato di El Mundo Julio Fuentes e due corrispondenti dell’agenzia Reuters, l’australiano Harry Burton e l’afghano Azizullah Haidari

Raffaele Ciriello (1959-2002), Ramallah, Cisgiordania

Enzo Baldoni (1948–2004), Najaf, Iraq

Simone Camilli, l'ultimo in ordine di tempo
Simone Camilli, l’ultimo in ordine di tempo

Vittorio Arrigoni (1975-15 aprile 2011), Gaza

Andrea Rocchelli (1983-24 maggio 2014) , Slavianks, Ucraina

Simone Camilli (1979-13 agosto 2014) Gaza

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