I giapponesi cercano in Sicilia “attività esportabili” in Oriente


Foto di Chiara Di Salvatore
Foto di Chiara Di Salvatore

È una sorta di ponte tra Giappone e Sicilia. Il progetto H2.0 – Hasekura Program nasce da un’idea di Renata Piazza, esperta di turismo sostenibile e innovazione sociale. Lei è siracusana, residente in Giappone, da anni collabora con la nuova generazione di imprenditori  nipponici che, dopo lo tsunami che nel 2011 distrusse la costa orientale del paese e provocò la crisi nucleare di Fukushima, stanno creando modelli di vita e fonti di reddito alternativi ai modelli già consolidati.

Dal 6 al 13 gennaio gli imprenditori giapponesi saranno in Sicilia alla ricerca di pratiche virtuose ed esperienze ripetibili sul loro territorio. La prima tappa si farà a Catania dove gli imprenditori scopriranno il progetto di rigenerazione urbana “centrocontemporaneo” nei racconti dei fondatori e degli altri soggetti coinvolti nel cosiddetto “quadrilatero dell’arte”, area del centro storico a ridosso di via Etnea. Lì conosceranno anche i membri dell’associazione San Michele Art Power e gli ideatori del PopUp Market. Concluderanno la giornata con una visita al Monastero dei Benedettini, dove potranno toccare con mano le attività di Officine Culturali che da 10 anni custodisce e valorizza questo bene, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

Nei giorni successivi sono in programma incontri a Palazzolo Acreide (Ciclo Free), Ferla (BorgoAlbergo – EcoVillage, Centro Olistico, in collaborazione con il Comune di Ferla), Scicli (Albergo Diffuso), Ragusa (Caseificio Labichino, Frantoio la Timpa, presentati da Uncovered Sicily), Modica (Ciomod), Favara (Farm Cultural Park) e Palermo (Addio Pizzo – Addio Pizzo Travel).

I giapponesi in Sicilia

Con il progetto “H2.0 – Hasekura Program” (http://www.hasekuraprogram.com) esperienze già avviate in Sicilia nell’ultimo decennio si ritrovano a fare da modello esportabile anche ad altre latitudini, dall’albergo diffuso alle residenze di artisti, dal

Foto di Chiara Di Salvatore
Foto di Chiara Di Salvatore

turismo di comunità ad altri strumenti creativi e di rigenerazione urbana e rurale. Hasekura2.0 si pone come obiettivo sia il consolidamento delle relazioni professionali tra i partecipanti giapponesi, cosí da creare le basi per la creazione di una rete nazionale di progetti ispirati ai principi del turismo responsabile e di comunità, sia l’opportunità per imprenditori e amministrazioni locali siciliane di conoscere strategie di promozione del turismo responsabile in Giappone e di presentare sul mercato giapponese i progetti siciliani.

L’ideatrice Renata Piazza spiega: “Si tratta di imprenditori con una visione innovatrice e sostenibile di futuro. Si fanno iniziatori di progetti imprenditoriali. La loro richiesta di studiare esempi di rigenerazione in Sicilia è stata per me un’opportunità per riscoprire questa terra che, come molti altri siciliani della mia generazione, avevo lasciato trent’anni fa. Il fermento che ho scoperto nella Sicilia di oggi ha reso quasi difficile selezionare una decina di realtà da presentare. Da sei anni Hasekura Program funge da ponte tra il Giappone e l’Europa e lo scambio di idee e informazioni tra realtà geograficamente distanti ma concettualmente vicine, rappresenta ogni volta un’occasione unica di crescita e formazione per tutti i soggetti partecipanti”.

 

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