Industria alimentare siciliana: novità nel nuovo contratto nazionale


industria alimentare siciliana

Il nuovo contratto nazionale quadriennale inerente l’ industria alimentare siciliana è stato approvato dai quadri regionali e delle Rappresentanze sindacali unitarie di Fai, Flai, e Uila regionali, e si applicherà a una platea di circa 40 mila lavoratori siciliani del settore alimentare. Tra le novità contenute nel nuovo accordo sottoscritto con Federalimentari,  sono previsti un aumento a regime di 105 euro, flessibilità contrattuale da 72 a 88 ore annue, telelavoro e lavoro agile normative e regolamentati su volontarietà del lavoratore. Per quanto riguarda la sicurezza, invece, le novità riguardano un maggiore scambio di informazioni tra gli Rls (rappresentante dei lavoratori per la sicurezza) e un aumento delle ore di formazione da 8 a 10. In Sicilia, il nuovo contratto riguarderà una platea di circa 40mila addetti, tra le province,  Catania e Ragusa registrano la presenza maggiore di insediamenti: bevande, pastifici, industria dolciaria e prodotti lattierocaseari. Per Luigi Sbarra, commissario nazionale Fai: “altri punti qualificanti dell’accordo risiedono nella partecipazione dei lavoratori alle dinamiche d’impresa; nella bilateralità; nella formazione congiunta. Si rilanciano innovazione, produttività, competitività e condizioni di lavoro dei dipendenti. Viene sospesa per tutta la durata del contratto della contribuzione al fondo Fasa da parte dei lavoratori”. Il contratto prevede anche un fondo specifico che interviene a sostegno dei lavoratori che perdono occupazione a due anni dalla pensione. Tale fondo interverrà anche per lavoratori che volontariamente vorranno trasformare il contratto da full a part-time e promuoverà il turnover: un vero ponte generazionale. Aumenterà il potere d’acquisto dei lavoratori attraverso incrementi salariali pari a 105 euro, condizione necessaria per sostenere il reddito delle persone, rilanciare i consumi e contribuire alla ripresa della domanda aggregata. “Un contratto fortemente inclusivo – aggiungono le segreterie di Fai, Flai e Uila – che dà diritti a tutti i lavoratori a prescindere dallo stato del Rapporto di lavoro e contribuisce più in generale a sostenere la proposta di CGIL–CISL–UIL di riforma della contrattazione. Chi accusa il sindacato di essere un soggetto di rappresentanza poco rappresentativo e vecchio è stato sconfitto”.

 

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