Università di Catania: parte il corso sulle investigazioni digitali


Università degli studi di Catania medicina investigazioni digitali

Digital Forensics è il nuovo corso sulle investigazioni digitali proposto dall’Università di Catania, promosso nell’ambito della laurea di I livello in Informatica del dipartimento di Matematica e Informatica.

L’obiettivo del corso è di esaminare gli aspetti tecnologici e giuridici attinenti alla prova digitale in ambito forense. Titolare della cattedra è Sebastiano Battiato, ordinario di Informatica nel Dmi. Il corso è frutto della partnership scientifica del gruppo di ricerca Image Processing Lab (Iplab) con istituzioni, forze di polizia, enti locali impegnati quotidianamente a contrastare i crimini informatici e con aziende software che operano nel settore (Amped, LegalEye, Cy4Gate). Confermato anche per quest’anno il supporto diretto dello spin-off universitario IctLab che offrirà agli studenti anche spunti per possibili stage tesi di laurea.

Le lezioni prenderanno il via martedì 5 marzo e si terranno, fino giugno, ogni martedì e giovedì dalle 8 alle 11, nell’aula 22 del Dmi. All’incontro inaugurale, che verterà su “Investigazioni scientifiche (digitali) e non solo”, parteciperà tra gli altri la prof.ssa Donatella Curtotti, ordinario Diritto processuale penale e direttore del dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Foggia. Le iscrizioni al corso singolo rimarranno aperte fino al 20 marzo (informazioni su www.unict.it).

“In realtà – ha spiegato il docente – già dal 2010/2011 il nostro ateneo, fra i primissimi nel panorama nazionale, ha avviato il corso di “Computer Forensics”, con l’obiettivo dichiarato di potenziare l’efficacia delle attività di investigazione in ambito informatico e di ridurre il rischio di errori investigativi, promuovendo l’utilizzo di precise tecniche di analisi dei reperti informatici, fonti di prova spesso decisive. Da quest’anno – prosegue Battiato – il corso diventa curriculare, con conseguente aumento del numero
di crediti e di ore, che passeranno da 48 a 72 complessive (9 crediti formativi universitari)”.

Il programma prevede le diverse modalità di investigazione “digitale” alla luce dell’ordinamento giuridico italiano: tecniche di indagine informatica, investigazione difensiva nel campo dei crimini informatici e dei crimini comuni la cui prova sia costituita da dati digitali o veicolati da sistemi informatici. Verrà presentato un quadro complessivo dei problemi tecnici, tipicamente informatici, in connessione con le problematiche giuridiche che sottendono a tali tipi di indagini. Ci si soffermerà in particolare sulle “best-practice” da utilizzare sul campo per acquisizione, conservazione, analisi e produzione dei dati digitali rinvenuti nei dispositivi digitali (computer, smartphone e dei flussi telematici per la loro utilizzabilità nell’ambito dei vari tipi di processi, istruttori e/o procedimento amministrativi)”. Si parlerà anche di frodi in ambito scientifico, legate soprattutto alla contraffazione di dati pubblicati su articoli scientifici e delle cosiddette “bufale” in rete.

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