I diportisti stranieri: “Lasceremo la Sicilia se aumenteranno le tasse”


“I porti turistici italiani sono già oggi tra i più costosi del Mediterraneo. Se l’imposta venisse applicata e la tassa media per imbarcazione fosse di 10 euro al giorno (3650 euro l’anno), si andrebbero ad aumentare i costi annuali di molti proprietari di barche di oltre il 20%”. I diportisti che da mesi fanno sosta a Marina di Ragusa per passare l’inverno scrivono una missiva al Presidente del Consiglio Monti per dire “No alla tassa sulle imbarcazioni dei diportisti stranieri”. E la consegnano al sindaco di Ragusa Nello Dipasquale, perché si faccia portavoce della problematica in ambito nazionale, magari coinvolgendo la delegazione parlamentare siciliana.

 

“Siamo molto preoccupati per la nuova tassa prevista a carico delle barche a vela di proprietà di cittadini stranieri in visita nelle acque italiane – scrivono i turisti in una lettera in lingua inglese consegnata nelle mani del primo cittadino –Per molte persone questa tassa sarebbe un onere finanziario inaccettabile con l’inevitabile conseguenza che molti proprietari di imbarcazioni lascerebbero le acque italiane e sarebbero scoraggiati dal visitare l’Italia”.

Stessa lettera è stata inviata anche ad Assomarinas, associazione dei porti turistici italiani partner di Ucina e Federturismo, che ha programmato per il 12 gennaio a Trieste il raduno di protesta contro l’istituzione della tassa di soggiorno per le imbarcazioni da diporto di lunghezza superiore ai 10 metri.

 

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