Imprenditori di Cdo a sostegno dei bambini più svantaggiati


cdo compagnia delle opere

“Un’estate con gli indiani” è l’iniziativa che vede coinvolti 50 bambini residenti nel comune di Belpasso (Ct). Sono protagonisti di un grest solidale realizzato da un’associazione non profit, Educare oggi onlus, con il sostegno di aziende profit. È un chiaro esempio del valore del noi che anima i soci di Cdo (Compagnia delle Opere Sicilia Orientale). Per permettere ai bambini meno fortunati di trascorrere un’estate serena in compagnia dei loro coetanei, si sono resi disponibili vari imprenditori, componenti di CdO, che hanno messo a disposizione mezzi e fondi per sostenere le attività dell’associazione senza scopo di lucro, presieduta da Rosaria Massimino. L’Associazione, socia di Cdo, è convenzionata col Banco Alimentare della Sicilia ed altre istituzioni presenti nel territorio siciliano e organizza momenti di integrazione e formazione.

Si è conclusa la prima fase del progetto che prosegue, nella sua seconda parte, fino a fine agosto.

“La cultura degli indiani è profondamente spirituale, c’è un continuo richiamo a pochi ma fondamentali valori che vedono sempre l’uomo come parte di un tutto che comprende ogni essere animato e inanimato. – spiega Rosaria Massimino – In questo modo l’uomo non si pone nell’atteggiamento del padrone delle cose, né in quello di chi vuole essere autonomo perché basta a se stesso: il pellerossa vive in armonia con la natura, in stretta dipendenza con gli altri membri della famiglia. Crediamo che questi valori possano essere proposti anche ai nostri bambini e ai nostri ragazzi: per loro sarà un’avventura scoprire questa affascinante civiltà che li porterà anche a riflettere sul loro rapporto con la natura, sul valore che anche le cose inanimate hanno e sull’importanza della famiglia”.

Le attività giornaliere si suddividono in quattro momenti:

  1. I nostri amici indiani, cioè il racconto di una storia che porta alla scoperta della vita delle tribù pellerossa, vista attraverso gli occhi dei bambini che la vivono.
  2. Cerchio di medicina, è il momento della riflessione e della condivisione.
  3. Attività nel tipì, dove vengono proposte soprattutto attività manuali, ma anche gite, esplorazioni, esperienze che si possono proporre ai ragazzi.
  4. Giochi con ambientazioni indiana, semplici o complessi; a gruppi o tutti insieme creano il clima di divertimento che caratterizzerà il progetto.

Il percorso si articola lungo quattro settimane, ognuna delle quali rappresenta una tappa da raggiungere nella conoscenza degli aspetti più importanti della vita del popolo indiano.

cdoI partecipanti, inoltre, creeranno un “Libro Sacro” all’interno del quale saranno riportate le esperienze vissute, le riflessioni compiute attorno al cerchio della medicina, le foto delle attività e i lavoretti creati nei momenti di attività manuale. Il progetto prevede alla sua conclusione una grande festa in cui saranno esposti i contenuti del Libro e i lavori dei bambini e per la quale potranno essere coinvolti anche i genitori.

“I soci di Cdo hanno sostenuto con grande partecipazione questo progetto che rende esplicito e dà concretezza ai valori che la nostra associazione promuove e sostiene” spiega il presidente CdO Sicilia Orientale, Salvatore Abate, e titolare di Etnapolis, tra gli imprenditori che hanno sostenuto concretamente l’iniziativa. Il direttore Cristina Scuderi aggiunge: “Il supporto che le aziende profit danno al non profit sintetizza perfettamente le linee direttive di CdO. E valorizza il grande impegno delle onlus come Educare oggi che si impegna quotidianamente per aiutare i bambini meno fortunati”.

“Chi ha la fortuna di avere qualcosa – spiega l’imprenditrice Anna Quartarone dell’azienda Quartarone – deve dare e condividere. Dovremmo farlo tutti, ognuno con le proprie possibilità. Oggi la gente è smarrita, la crisi si sente in ogni settore. Ma se ci sosteniamo a vicenda possiamo contare su un benessere condiviso. Sono contenta di aver sostenuto questa iniziativa”.

“Sosteniamo l’Associazione Educare Oggi – sottolinea Roberto Monteforte dell’azienda Codisan – perché crediamo in una interazione, o meglio in una integrazione, tra Profit e No Profit che valorizzi le rispettive realtà in una visione di sussidiarietà che risponde ad un bisogno e a quel principio di “Responsabilità Sociale” dell’impresa come testimonianza di una presenza che favorisce lo sviluppo del Territorio e dell’intera Comunità in cui essa opera”.

“Sosteniamo questa bella iniziativa – aggiunge Simone Curcio di 3Cube – perché riteniamo fondamentale ripartire dalle periferie offendo ai bimbi quelle possibilità che altrimenti, in assenza di persone speciali come Rosaria, non avrebbero”.

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