In Italia la prima Giornata contro bullismo e cyberbullismo


CYBERBULLISMO

Oggi 7 febbraio si celebra la prima Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo a scuola, dal titolo “Un Nodo Blu – le scuole unite contro il bullismo”. Si tratta di un’iniziativa promossa dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nell’ambito del Piano nazionale per la prevenzione degli abusi tra i giovanissimi. La delicata tematica verrà trattata anche questa sera in occasione del Festival di Sanremo.

La giornata italiana contro il bullismo e il cyberbullismo coincide con il Safer Internet Day 2017, istituito dalla Commissione Europea e giunto alla 14° edizione. La Giornata mondiale per la sicurezza in Rete, che quest’anno porta lo slogan Be the change: unite for a better internet, si celebra in contemporanea in circa 100 Paesi  e punta a favorire un uso consapevole e responsabile di Internet, in particolare da parte dei più giovani. Da questa mattina, negli spazi espositivi dell’ex caserma Guido Reni di Roma, è stata allestita una cittadella per mettere in dialogo gli studenti con esperti ed istituzioni. “Dobbiamo far capire con chiarezza alle ragazze e ai ragazzi la netta differenza che passa fra scherzo, insulto, violenza verbale e umiliazione dei compagni – ha commentato a questo proposito la Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli. – Dobbiamo ribadire che il rispetto dell’altra e dell’altro, chiunque esso sia, è imprescindibile, che la scuola accoglie, non emargina, né lascia soli. Il nostro impegno non si esaurisce oggi, ma sarà sempre più strutturato. Come prevede anche il ddl per il contrasto del bullismo e del cyberbullismo recentemente approvato in Senato che mi auguro venga conclusivamente approvato alla Camera e divenga quindi legge dello Stato”. Tra le novità introdotte dal disegno di legge, approvato lo scorso 31 gennaio dal Senato con 224 sì, un solo no e 6 astenuti rientra la possibilità per il minore di chiedere direttamente al gestore del sito l’oscuramento o la rimozione della “cyber aggressione”. Nel caso in cui il gestore ignori l’allarme, la vittima (stavolta con il genitore informato) potrà rivolgersi al Garante per la privacy, che entro 48 ore dovrà intervenire. Inoltre, il ddl stabilisce che in ogni scuola venga individuato tra gli insegnanti un addetto al contrasto e alla prevenzione del cyberbullismo che potrà avvalersi della collaborazione delle Forze polizia.

Cyberbullismo, fenomeno in aumento

Il cyberbullismo rappresenta un fenomeno in aumento, soprattutto tra i più giovani che spesso tendono a sottovalutare il problema. Come riportato dall’Ansa, nel 2016 in Italia i casi di bullismo on line sono aumentati dell’8%. La vita degli adolescenti (nello specifico quelli di età compresa tra i 14 e i 18 anni) sui social è stata oggetto di un’indagine sull’hate speech affidata a Generazioni Connesse, a Skuola.net e all’Università degli Studi di Firenze. Secondo le ricerche, il 29% degli intervistati ha messo un “like” ad un post che insultava o criticava duramente un loro coetaneo, mentre 1 su 10 ha commentato con insulti o criticato aspramente un coetaneo sui social network. Circa il 28% ha ammesso che di persona non avrebbe usato le stesse parole usate sul web. Il 14% dei ragazzi non interverrebbe se incontrasse qualcuno che insulta un coetaneo perché pensa che la questione non lo riguardi. In relazione agli insulti indirizzati ai personaggi famosi, l’11% dei giovani li approva in virtù di una più generale “libertà di esprimere ciò che si pensa”. Il 13% dei giovani dichiara di aver insultato un personaggio famoso on line.

 

 

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