La birra? “Più schiuma fa meglio è”. Parola di chef


Birra Moretti e Gambero Rosso presentano in Sicilia, a Vecchia Dogana, polo enogastronomico all’interno del Porto di Catania, il progetto ‘Birra e spezie: perché no?’. Connubi inusuali e accoppiamenti mai sperimentati per esprimere un nuovo concetto commerciale: questa bevanda, tipicamente estiva, può essere apprezzata tutto l’anno, abbinata a qualsiasi piatto.

Il Beer Cult Specialist, Mauro Discepolo, ha sottolineato che la birra può essere bevuta anche dalla bottiglia, purché non a tavola, e come questa – errori che in molti fanno – deve avere la schiuma nel bicchiere, quando la si versa”. La birra deve, infatti, decantare; e più schiuma ha meglio è stata conservata. Parola di Discepolo: una birra che fa tanta schiuma, quando viene spillata, è assolutamente ottima”.

 

La Brand Manager di Birra Moretti, Katia Pantaleo, e Francesco Dammico del Gambero Rosso hanno sottolineato come il progetto ‘Birra e spezie: perché no?” sia nato per esaltare l’abbinamento tra sapori autentici del territorio e la birra italiana.

Il menù della serata è creato dallo chef modicano Peppe Barone, insieme ai suoi allievi del corso di formazione del Gambero Rosso. I commensali hanno mostrato interesse per il piatto creato da Yuca Kubodera e Daniele Sgroi, Cous cous di verdure con datterini e menta, per i Crostini con baccalà mantecato al coriandolo, Strudel di verdure e provola affumicata con acciuga e basilico, Mini sandwich dello chef con formaggio caldo, cipolla rossa e pepe bianco, Riso basmati alle verdure, Spalla di maiale affumicato con rosmarino e patatine sautée, Mousse di ricotta e cannella con crema di cioccolato e cialda croccante.

E’ proprio riferendosi a questo menù, così complicato, ma semplice allo stesso tempo, che lo Chef Barone sottolinea che “la formazione culinaria è soprattutto intellettuale, ma è unita alla pratica. Sensazioni e realtà. Poiché la cucina, sia come luogo fisico, sia come lavoro creativo, è molto difficile, anche se, allo stesso tempo, affascinante. Stare a contatto gli uni agli altri per ore, crea una simbiosi fra estranei, che insieme e nel tempo divengono famiglia, felici di adottare e far divenire le materie prime, alte creazioni culinarie, che il cliente apprezzerà con il proprio palato”.

 

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