Leopoldo Freyrie: “Gli architetti devono unire etica ed estetica”


La Rigenerazione Urbana Sostenibile è un tema di grande attualità su cui si è discusso a Taormina, nel corso del V ° Congresso Regionale degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori di Sicilia. Si parte da quest’Isola per guardare al futuro nazionale, per attivare un percorso di Riqualificazione urbana sostenibile che metta a sistema le politiche europee, nazionali e regionali. Si tratta di adottare un programma che coinvolga le forze più consapevoli e mature del corpo sociale, professionale ed economico del Paese, tutelando il territorio; sviluppando la manutenzione e la riqualificazione urbana degli edifici; garantendo ambienti urbani più vivibili, più verdi, più sicuri; incentivando la ricerca e l’innovazione tecnologica. Questo programma vede impegnati su diversi fronti esperti di settore (architetti, costruttori ambientalisti) di tutt’Italia.

Ai lavori del Congresso ha partecipato anche il Presidente Consiglio Nazionale Architetti PPC, Leopoldo Freyrie, che ha invitato l’intera categoria ad impegnarsi per due obiettivi: far sì che la sostenibilità ambientale – bioarchitettura e riuso, riqualificazione urbana sostenibile – divenga un valore condiviso e ispiri il lavoro degli architetti e degli urbanisti; far sì che la legalità, da Milano a Palermo, restituisca al Paese regole certe e condivise. “Gli architetti – ha dichiarato Freyrie – devono sapere unire etica ed estetica”.

 

 “Emerge forte la necessità di orientare gli sforzi della categoria professionale verso i grandi temi della riqualificazione urbana sostenibile per porre la città al centro delle trasformazioni qualitative dell’ambiente urbanizzato – ha affermato Giuseppe Falzea, Presidente Ordine Architetti PPC di Messina – Questo può costituire anche una forte azione di rilancio dell’economia della Sicilia, un volano economico importante in un momento come questo di grande stasi e di caduta dei mercati immobiliari. Dobbiamo sollecitare un’azione amministrativa che prenda coscienza della limitazione delle risorse del nostro territorio e crei le condizioni per una rigenerazione delle nostre città aumentando la densità nelle aree urbane per liberare, all’interno di queste, spazi da destinare ai servizi dei cittadini”.

“Riqualificare le nostre città con gli interventi di architettura – ha proseguito – è la sola strada verso la qualità che passa attraverso i concorsi di progettazione che devono diventare grandi occasioni per mettere l’Architettura al centro dei processi di ridisegno dei nostri paesaggi”. 

Lorenzo Bellicini, direttore e architetto CRESME ha illustrato la ricerca dal titolo “Città, Mercato e Rigenerazione 2012”. “E’ evidente che siamo di fronte  ad una situazione  di profonda riduzione dei potenziali di mercato  – ha spiegato Bellicini  – Abbiamo perso il 25% degli investimenti  totali del 2011, sul picco del 2006. Quest’anno, entriamo in grave recessione. Ed ancora, abbiamo perso il 50% del mercato delle nuove costruzioni residenziali, il 35% del non residenziale, il 35% delle opere pubbliche, riduzione importante nei primi sei mesi del 2012. Dunque la riduzione del mercato complessivo, la sua riconfigurazione, il problema centrale del credito, la liquidità dei bilanci sommati insieme producono una selezione. E’ una selezione territoriale perché la crisi non è uguale dappertutto e tipologica dove gli attori e i soggetti si vanno allargando in modo incredibile. Cosa fare allora per guardare al futuro? Applicare, pensare, adottare la riqualificazione urbana sostenibile. Il nuovo Decreto Sviluppo del 15 giugno 2012 contiene quelle linee guida per attivare una riflessione profonda sulle città”.

Soddisfatto si è detto Giovanni Lazzari, Coordinatore Comitato Esecutivo del Congresso e del Dipartimento Lavori Pubblici della Consulta degli ordini Architetti PPC di Sicilia, soprattutto per la forte affluenza di colleghi architetti da tutta la Sicilia.

“Questo Congresso ci ha costretto ad una riflessione profonda – ha sottolineato – Ma deve rappresentare per gli architetti siciliani quel momento di rottura con il passato e significare l’inizio di una nuova fase per i professionisti. Spazio ad attività professionali che possano conclamare la figura dell’architetto quale demiurgo dei processi di trasformazione del territorio, processi mirati alla sostenibilità ambientale e alla migliore qualità della vita da offrire ai cittadini. I temi trattati sono un nuovo start – up da realizzare e progettare con la più ampia condivisione possibile di ANCE, ANCI, CONFINDUSTRIA E LEGAMBIENTE e degli apparati politico – amministrativi della Regione”.

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