Ha suscitato un’ondata di entusiasmo e curiosità la notizia, circolante da diversi mesi, riguardo l’apertura entro l’anno di una sede distaccata del Museo Egizio di Torino a Catania. Adesso l’iniziativa è stata messa nero su bianco. Alla firma dell’accordo, nel corso di un incontro avvenuto lo scorso 31 gennaio a Torino, erano presenti il direttore del museo Christian Greco, la presidente Evelina Christillin, la soprintendente Luisa Papotti, il sindaco della città etnea Enzo Bianco e l’assessore alla Cultura Orazio Licandro. Sarà una vasta area del Convento dei Crociferi, nel cuore del centro storico di Catania, ad ospitare l’ambizioso progetto museale. In sintonia con il Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo, il Museo Egizio si propone di valorizzare una serie di reperti egizi, al momento custoditi nei depositi torinesi di via Accademia delle Scienze, ponendoli in dialogo con le collezioni ellenistiche presenti nell’Isola. Il motivo dell’accostamento dei reperti era già stato chiarito lo scorso anno durante il primo incontro riguardante il progetto della sezione egizia a Catania. In quell’occasione, il direttore Christian Greco si era soffermato sull’intenso rapporto esistente tra Sicilia ed Egitto in età ellenistica e, quindi, sull’importanza di un progetto culturale in grado di avvicinare l’Isola, protagonista di continui flussi migratori, alla sponda sud del Mediterraneo.
L’ufficializzazione dell’apertura del prestigioso Museo nella città etnea, che rientra nell’ambito degli interventi inseriti all’interno del Patto per Catania si è rivelata motivo di soddisfazione in quanto – come dichiarato da Evelina Christillin – “prosegue il percorso di diplomazia culturale iniziato a Torino con progetti di inclusione sociale che in Sicilia possono coinvolgere nuovi pubblici e diffondere legami tra i popoli e le culture del Mediterraneo”. A tal proposito, il sindaco Enzo Bianco ha parlato di “primo caso italiano di collaborazione fra un grande museo internazionale e una città che pensa alla cultura come volano di sviluppo e di cambiamento”.
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