Sciopero generale della scuola, si scende in piazza


sciopero generale della scuola

Per lo sciopero generale della scuola, oggi “A Catania arriveranno almeno 30 pullman da tutta la Sicilia orientale, Messina, Siracusa, Ragusa, Enna e Caltanissetta,  noi aspettiamo soprattutto le famiglie, gli studenti, ci saranno anche i dirigenti scolastici”. Lo ha annunciato Antonella Distefano, segretaria generale Flc Cgil Catania, oggi nella conferenza stampa congiunta dei sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Snals e Gilda che hanno spiegato le modalità e le motivazioni dello sciopero generale della scuola indetto per domani 5 maggio.

Catania è una delle sette piazze in cui si svolgeranno cortei. Il punto di raccolta sarà piazza Europa, la partenza del corteo è prevista per le ore 9, un lungo serpentone che si snoderà per tutto il corso Italia, viale XX Settembre fino a Piazza Roma, dove è stato allestito un palco per il comizio. Sono attesi per domani alcune presenze del nazionale e regionale. Per la Flc Cgil Giusto Scozzaro, segretario regionale, per la Cisl Rosa Mongillo, della segretaria nazionale, e Giuseppina Di Giacomo Snals, Giacomo Parisi, segretario generale Uil.

“Con questa riforma l’Italia rischia di non avere più una scuola – ha detto Antonella Distefano –i dirigenti scolastici saranno dei manager di una azienda che assumono personale attingendo a una albo regionale con la scelta dei curricula piuttosto che facendo scorrere le graduatorie. Si va verso la privatizzazione e la esternalizzazione di alcuni servizi: basti pensare che nel ddl non c’è una sola riga che riguardi il personale Ata. E mancano anche i decreti delegati alla collegialità”.

“Non è una riforma è un meccanismo che mira a destrutturare la scuola pubblica, non ci sono risorse e si spaccia per assunzioni le immissioni in ruolo a cui il governo è obbligato per sentenza europea” ha sottolineato Filippo Tortorici, Gilda. “La buona scuola la fanno i docenti e gli alunni, questa riforma non è una riforma per questo in piazza ci aspettiamo tanti genitori e tanti ragazzi” ha aggiunto Salvo Mavica, Uil Scuola. “Non ci aspettiamo certo i politici, se vogliono darci una mano- ha commentato Giuseppe Denaro, Cisl Scuola – non votino il decreto in Parlamento”.

“Non era mai avvenuto in settant’anni di Repubblica che un governo unilateralmente portasse avanti una riforma senza aprire una concertazione con i sindacati – ha concluso Giovanni Tempera Snals – ma non potrà andare lontano perché tutte le riforme camminano sulle gambe delle persone le devono applicare”.

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