Spendiamoci Bene, il progetto che cambia il concetto di carità


spendiamoci bene

Ce la presentano così: è una volontaria del progetto I LOVE MAMA dell’Associazione “Accoglienza e Solidarietà” e ci mostra orgogliosa il suo banchetto presso l’Emporio Solidale Spendiamoci Bene, aperto lo scorso 23 dicembre.

“Sono arrivata qui come volontaria sei anni fa” ci racconta. “Facevamo tutti in spazi molto ristretti” continua.

Ora che l’Emporio Solidale ha aperto le porte in via don Luigi Sturzo a Catania, è aumentato lo spazio a disposizione ma arriveranno anche nuovi utenti.

“Seguivamo già 235 bimbi – racconta Stefania – solo oggi ne sono arrivati già altri due e continueranno ad aumentare”.

Spendiamoci bene, l’intervista a Stefania

Spendiamoci bene il progetto che aiuta i più bisognosi
Spendiamoci bene il progetto che aiuta i più bisognosi

Cosa chiedono le mamme che arrivano qui?
“Dipende. C’è chi arriva davvero senza nulla… Noi gli costruiamo il corredino: dai vestitini, ai pannolini al passeggino. Ne è arrivato uno l’altra sera avvolto solo in una copertina, nudo. Ho pensato: ecco, è arrivato Gesù Bambino”.

Di quale bene c’è sempre bisogno? Cos’è che non basta mai?
“Il latte crescita. Ci sono mamme che non possono allattare: c’è qualcuno che ce lo compra, ma non ce n’è mai abbastanza”.

Sono più immigrati o i siciliani ad aver bisogno?
“Gli immigrati sicuramente vivono una situazione peggiore in termini di paragone. Ma è anche vero che ci sono tante famiglie catanesi che prima avevano un lavoro e adesso non ce l’hanno più”

Come capite chi ha davvero bisogno e chi no?
“Ci sono dei criteri oggettivi e i certificati rilasciati dai servizi sociali. Poi però facciamo anche un colloquio e con alcune domande lo capiamo. C’è chi alcune cose le rifiuta, come il pane per esempio. Allora lì capisce che forse bisogno bisogno non ha. Chi ha bisogno non chiede, si accontenta”

Quale appello vuoi fare a chi dona?
“Vorrei che si riflettesse sulla dignità della persona: donate, ma donate quello che voi stessi mettereste. E’ vero che i nostri poveri hanno bisogno, ma hanno anche diritto di ricevere cose dignitose, non macchiate o sporche”.

Spendiamoci bene, il programma di aiuto alle famiglie

Il programma di aiuto alle famiglie Spendiamoci Bene nasce da un’idea del coordinamento di organizzazioni di volontariato “Mettiamoci in Rete” di Sant’Agata Li Battiati, che ha individuato emporio-solidalenell’organizzazione di volontariato “Accoglienza e Solidarietà” il soggetto capo fila del progetto. Il Centro Servizi per il Volontariato Etneo e il Vol.Si ( Federazione dei Coordinamenti di Volontariato Siciliano) hanno contribuito alla fase di avvio del programma e successivamente, con il sostegno della Fondazione CON IL SUD è stato possibile procedere alla creazione.

L’Emporio Solidale funziona come un vero e proprio supermercato, con tanto di scaffali e casse: sarà aperto due volte a settimana e sarà possibile usufruirne a seguito di un colloquio che appurerà la condizione economica della famiglia. Oltre all’emporio sarà attivo anche il centro di ascolto.

L’Emporio Solidale funziona come un vero e proprio supermercato, con tanto di scaffali e casse: sarà aperto due volte a settimana e sarà possibile usufruirne a seguito di un colloquio che appurerà la condizione economica della famiglia. Oltre all’emporio sarà attivo anche il centro di ascolto.I locali dell’emporio, saranno aperti tutti i giorni 24 ore su 24 per la distribuzione dei pasti caldi e dei beni deperibili.

“Partiamo da 300 le famiglie – ci spiega Filippo Immè, presidente dell’Associazione –  a queste si aggiungono  230 mamme con bimbi da 0 a 3 anni: l’obiettivo finale è sostenere 1500 famiglie. L’idea è quella di cambiare il concetto di carità con l’obiettivo di ridare dignità alla persona: sarà attiva anche la Banca del Tempo così che chi volesse potrà prestare servizio volontario a sostegno del progetto. Così quello che si riceverà non sarà elemosina: l’idea è quella di famiglie che aiutano famiglie”.

 

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