Un matrimonio finto e lavoratori in piazza, la protesta del wedding


Una coppia di sposi, torta a tre piani, rigorosamente finta, tavoli da cerimonia con tovagliato nero. Un matrimonio per protesta. L’iniziativa, coordinata dall’associazione Eventi Siciliani Gamelia e dalla Fipe Confcommercio, ha riunito ieri nella centrale piazza Università di Catania oltre 20 categorie del settore wedding: da ristoratori a noleggiatori, da make up artista a fotografi ad intonare in coro unanime #unitisiriparte.  Sono fermi da oltre un anno a causa delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria. Per questo motivo hanno dato vita a una protesta pacifica per chiedere al Governo di poter ripartire ma con certezze su date e tempistica.

La programmazione per noi è fondamentale -spiega lo chef Seby Sorbello, responsabile eventi dell’Unione Regionale Cuochi Siciliani e consigliere dell’associazione Gamelia-. Pretendiamo che ci venga comunicata nell’immediato la data in cui potremo finalmente ripartire. Quella di oggi è l’ennesima protesta che porta i nostri operatori nelle piazze, così come è avvenuto nelle scorse settimane con il movimento Italian Wedding Industry. Adesso attendiamo risposte”.

Al microfono si sono alternati i lavoratori, i rappresentanti delle varie categorie che hanno sottolineato le “enormi difficoltà affrontate”. “Non riesco più a pagare l’affitto” confessa un fotografo. “I clienti continuano ad annullare le cerimonie” aggiunge un ristoratore.

Lo scorso anno il nostro lavoro è stato praticamente azzerato – raccontano Antonio Rosano e Giovanni Samperi, titolari di Masseria Carminello, sala ricevimenti e ristorante a Valverde (Ct)-. Abbiamo sviluppato un’iniziativa delivery ma si tratta solo di un palliativo, che non può in alcun modo sostituire la nostra attività di base. Abbiamo bisogno di risposte chiare. I nostri dipendenti, che oggi protestano al nostro fianco, meritano certezze“.

A riguardo interviene anche Dario Pistorio, presidente Fipe Sicilia. “Tante associazioni di categoria, che ruotano attorno al settore, hanno aderito a questa iniziativa -spiega-. Abbiamo voluto dare voce a ognuno di loro. La situazione è critica, bloccata da oltre un anno, le sale ricevimento sono chiuse, l’indotto è in crisi e migliaia di lavoratori stanno soffrendo. Ci sono migliaia di famiglie che non riescono a vedere il futuro. Non possiamo più aspettare. Servono risposte immediate“.

E proprio per sensibilizzare ulteriormente le istituzioni, Fipe ha organizzato a livello regionale una manifestazione di protesta energica. “I dirigenti della Fipe Confcommercio nelle varie province -racconta Pistorio- faranno lo sciopero della fame a partire dai prossimi giorni“.

Le promesse della politica per il comparto wedding

Nel corso della manifestazione è intervenuto anche il sindaco di Catania Salvo Pogliese.  “Ci stiamo già prodigando perché si possa venire incontro al comparto in grave crisi. Sul fronte delle imposte comunali, stiamo lavorando ad una riduzione della Tosa e ad una diversificazione della Tari, fino ad un meno 60%. Ci siamo, inoltre, confrontati con il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, al quale abbiamo posto il tema dei 250 milioni di euro come “ristori aggiuntivi”, ritenendo indispensabile e prioritario che vengano spesi per fare fronte anche alle vostre esigenze e abbiamo registrato l’ampia disponibilità del Governatore”.

 

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