Salame turco, un classico che non stanca mai


salame turco

Ci sono le perle che, superando la prova della moda del tempo, risultano sempre eleganti; ci sono i grandi classici della letteratura che non diventano mai vecchi, mai banali… e poi c’è il cacao che non stanca mai.
Il salame turco è un esempio lampante di un dessert al cacao, estremamente facile da preparare, non ha infatti nemmeno bisogno di cottura, e incredibilmente gustoso da mangiare.

Ingredienti:
500 g biscotti secchi
100 g zucchero
60 g cacao amaro
50 g burro fuso
½ bicchiere di passito
1 uovo
20 g di mandorle tostate

Sbriciolate grossolanamente i biscotti secchi nel mixer, poi metteteli in un ampia terrina in modo da rendere agevole lavorare il successivo impasto.
Aggiungete le mandorle tostate e tagliate, tenendo sempre a mente che i pezzi non devono essere né piccoli né uniformi.
Ora è il momento di aggiungere le polveri: mettete dunque il cacao e lo zucchero e mescolate bene con un cucchiaio finché tutto il composto sarà diventato scuro in maniera omogenea.
Successivamente amalgamate con l’uovo intero, il burro fuso e il mezzo bicchiere di passito, usato al luogo del latte, per aromatizzare e rendere più sfizioso il tutto.
Lavorate bene il tutto fino ad ottenere un insieme né troppo asciutto né troppo umido e bene amalgamato.
Versate poi l’impasto sopra un foglio di carta forno, così da evitare che il composto si appiccichi sul tavolo o alle vostre mani, e lavoratelo bene fino ad ottenere la forma classica di un salame.
Mettete poi in frigo e fate riposare il salame turco almeno due ore prima di servirlo, magari accompagnato da un bicchierino di passito.
E’ consigliabile, nei limiti in cui la nostra golosità lo permetta, lasciare il dolce in frigo almeno 12 ore: sarà così infatti più compatto e sodo e anche più facile da tagliare in fette perfette, senza che si sbricioli sotto il coltello.
Il dessert deve essere consumato preferibilmente entro due giorni per evitare che l’uovo, aggiunto a crudo, vada a male, ma è così buono che quasi nessuno dovrà porsi il problema della conservazione.

Di Federica Giunta

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