Celiachia in aumento: le donne ne soffrono più degli uomini


Sono sempre più numerose le persone a cui viene diagnosticata la celiachia e la Sicilia non rimane certo indietro rispetto ai dati nazionali. Nell’isola, infatti, secondo le statistiche più recenti i celiaci sono oltre 12 mila, 120 mila in tutta Italia. In realtà, sono molte di più ed il fenomeno è destinato a crescere (ogni anno si registra un incremento dei dati di almeno il 10%). C’è una prevalenza, poi, di donne che ereditano questa intolleranza al glutine che, se non diagnosticata in tempo, porta a disturbi di assoluta rilevanza come l’anemia sideropenica, menarca ritardato, menopausa precoce ed una conseguente osteoporosi in età giovanile, poliabortività ed infertilità. Con una diagnosi corretta, invece, la cura di tali disturbi porta ad un innalzamento della qualità della vita.

C’è poi il fattore “gusto” ovvero la voglia che i celiaci hanno non soltanto di mangiare ma anche di mangiare bene. Da qui, le due giornate che l’Associazione italiana celiachia di Sicilia ha organizzato a Zafferana Etnea, nei locali dell’Esperia Palace Hotel, in collaborazione con l’Associazione provinciale cuochi etnei e la Federazione italiana cuochi per il Corso di Alta specializzazione con le strutture A.f.c. (Alimentazione fuori casa), destinato a quei ristoratori che accolgono clienti che mangiano senza glutine e che vogliono fornire loro pietanze di eccellenza nel pieno rispetto delle tradizioni del territorio siciliano e mediterraneo. Sono stati oltre duecento, infatti, gli chef provenienti da tutta la Sicilia che hanno aderito al corso, che ha avuto come docenti d’eccezione lo chef stellato Michelin Ciccio Sultano, patron del ristorante “Il Duomo” di Ragusa Ibla, e lo stesso chef presidente dei Cuochi Etnei Seby Sorbello. A rappresentare, invece, l’Associazione italiana celiachia sono intervenuti il presidente regionale, Leone Fabio, il vicepresidente e referente di Palermo, Giuseppe Girgenti, la referente regionale nonché ideatrice del progetto, Giuseppina Costa, e le dirigenti nazionali Filomena Rotunno e Michela Noli.

Nel solo 2012, i ristoratori già formati con i corsi base gratuiti avviati dal Sian dell’Asp con l’A.i.c. sono stati 1.400 in tutta la Sicilia. Di questi, molti hanno chiesto di aderire al Network ovvero alle strutture di Alimentazione fuori casa che seguono le regole dettate dall’A.i.c. per accogliere i clienti che mangiano senza glutine, ma alzando il livello di qualità dei prodotti presentati. Da qui, il corso di alta specializzazione per un ulteriore completamento nella formazione enogastronomica.

Così per gli oltre duecento chef presenti a Zafferana è stato possibile seguire le lezioni di docenti di vera eccellenza culinaria siciliana, come Ciccio Sultano e Seby Sorbello, che hanno spiegato in teoria e in pratica come realizzare numerose ricette con prodotti senza glutine. “Accessibilità al gusto”, “Innovazione e tradizione”, “Sana alimentazione e valori nutrizionali”, “Approfondimenti e dibattito” sono state le quattro sessioni affrontate nelle due giornate, con il supporto della dietista Noemi Vacirca, che ha illustrato ai partecipanti i conteggi calorici e i valori nutrizionali dei vari alimenti.   

Il corso di Zafferana Etnea ha avuto valenza nazionale come “progetto pilota”. Da qui, infatti, anche la presenza della componente nazionale A.i.c., Filomena Rotunno, che darà la propria valutazione per avviare il progetto nel resto d’Italia.

Didascali: a sinistra, Noemi Vacirca, Seby Sorbello, Filomena Rotunno, Leone Fabio, Giuseppina Costa, Ciccio Sultano

Articolo Precedente L'agroalimentare cresce ma la Sicilia produce poco
Articolo Successivo La collaborazione tra Soroptimist e l’A.I.C. Sicilia

Scrivi un Commento

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *