Lo Stretto di Messina a nuoto per parlare di celiachia e diagnosi precoce


Un’impresa sportiva eccezionale, e non solo. Una sfida per se stessi e per gli altri, per sensibilizzare l’opinione pubblica e spostare l’attenzione su un tema delicato e importante come la diagnosi della celiachia. Servirà a questo la coraggiosa “Traversata dello Stretto di Messina” a nuoto e in solitaria di Francesco Valitutti, giovane medico celiaco da tempo collaboratore e amico dell’Associazione Italiana Celiachia e futuro celiacologo, che attraverserà a nuoto lo Stretto di Messina con l’obiettivo di aiutare l’Associazione a richiamare l’attenzione sulla necessità di promuovere le diagnosi precoci e fare chiarezza su un tema che coinvolge tantissime persone in Italia. L’iniziativa ha assunto da subito carattere nazionale, è promossa da A.I.C. con il supporto delle Associazioni territoriali di Sicilia e Calabria e si svolgerà venerdì 5 settembre.

La “Traversata” ha un valore anche fortemente simbolico, dato che non è rettilinea e presenta numerose difficoltà. Esattamente come il percorso che seguono molti celiaci quando all’inizio sono ancora alle prese con la scoperta delle proprie intolleranze. Un cammino che può durare anche anni prima di arrivare alla diagnosi e a una vita più serena.

Francesco Valitutti partirà da Messina, dalla spiaggia di Punta Faro, alle ore 9 del 5 settembre e arriverà sulla spiaggia di Cannitello, frazione di Villa San Giovanni, seguito dalle imbarcazioni della Capitaneria di Porto e del personale medico. Oltre, naturalmente, alla presenza dei rappresentanti A.I.C. nazionali, il direttore nazionale Caterina Pilo, i presidenti regionali di AIC Sicilia, Giuseppina Costa, di AIC Calabria, Anna Cannizzaro, il consigliere Leone Fabio e tutto lo staff organizzativo e i volontari di AIC.

Il tema della diagnosi è già protagonista di uno dei tre soggetti della campagna 5×1000 dell’Associazione ed è così rievocato dalla metafora della traversata a nuoto. Così l’iter diagnostico è per le persone celiache un percorso di conoscenza e consapevolezza dai tempi ancora troppo dilatati e con numerosi ostacoli che necessitano di essere superati per ottenere diagnosi più sicure e veloci per tutti. Sono infatti solo 148.662 i pazienti ad oggi diagnosticati, mentre la patologia interessa l’1% della popolazione italiana, pari a 596.852 persone, ad oggi inconsapevoli della loro diagnosi e della conseguente possibilità di stare meglio. Inoltre, in media, il percorso diagnostico richiede fino a 6 anni di tempo prima di approdare a una conclusione certa. Oggi, le Linee Guida per la Diagnosi e il Monitoraggio della Malattia Celiachia sono in fase di aggiornamento: fondamentale il loro ruolo nel migliorare la specificità per la diagnosi di celiachia, riducendo il fenomeno purtroppo assai diffuso delle diagnosi sbagliate. Proprio la diagnosi è uno dei temi al centro dell’attenzione per Fondazione Celiachia, impegnata a finanziare progetti di ricerca medico-scientifica.

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