Psicologia di coppia dietro alla Disfunzione Erettile


Disfunzione Erettile

È inutile continuare ad insistere sostenendo il contrario, di fatto un uomo si sente più “potente” quando è in grado di raggiungere e mantenere un’erezione di buona qualità per tutta la durata del rapporto sessuale. Quando questo non avviene, a prescindere da quali siano le cause, entrano in gioco tantissimi fattori capaci di provocare una profonda crisi di coppia che spesso sfocia nella rottura del rapporto.

Questo avviene perché l‘uomo vive la propria Disfunzione Erettile come una disabilità e spesso reagisce a questo problema con rabbia o frustrazione creando una sorta di barriera col partner e finendo per non risultare più sessualmente attraente. “Per ovviare a questo problema – spiegano gli esperti della clinica International Andrology di Roma – sempre più si ricorre all’automedicazione con farmaci come il Viagra che cura il sintomo e non la causa. 25 milioni di scatole di Viagra sono state prescritte dalla sua commercializzazione”. Dato molto significativo che denota la vergogna ed il desiderio di fare sparire il disturbo senza provare neanche a cercare né tantomeno a risolverne la causa che sia di natura fisica o psicologica.

Per eliminare il problema definitivamente invece, una volta escluse le cause di natura fisica grazie all’aiuto di medici specializzati sarebbe bene soffermarsi sulle cause psicologiche che spesso si aggiungono e diventano la causa principale del problema. L’approccio psico-sessuologico del problema della Disfunzione Erettile offrirebbe molti spunti per risolvere le ansie e le paure che gravitano attorno alla coppia che vive una malattia della sessualità. Bisognerebbe metterselo in testa che anche la sessualità di coppia sì può ammalare e se non viene curata adeguatamente può diventare molto grave.

Ma non sempre l’uomo affetto da Disfunzione Erettile determinata da fattori psicologici capisce come affrontarla. Per trovare una soluzione basterebbe soffermarsi sui dati analizzati dalla psicologa Giuliana Proietti, che ha evidenziato come secondo uno studio fatto da Carroll et al. il 60% delle donne preferisce i preliminari alla penetrazione e in base ad un altro studio portato avanti da Gèrardin nel 2006 il 65% delle donne reputa la penetrazione importante ma non essenziale. Tali dati sono stati resi noti dalla psicologa Giuliana durante la Settimana del Benessere Sessuale della Federazione Italiana di Sessuologia

Se questi dati fossero tenuti in maggiore considerazione sarebbe facile capire che un rapporto di coppia dovrebbe, per essere perfetto, essere di coppia e non soddisfare solo uno dei due. Sarebbe quindi anche possibile capire il motivo per il quale chi la Disfunzione Erettile la subisce passivamente comincia a mettersi in dubbio e spesso rischia di chiudersi in riflesso alla chiusura del partner. Relazionarsi e sperimentare insieme nuove forme di una sessualità molto più vasta rispetto al solo momento della penetrazione in sé potrebbe quindi ridare importanza all’intimità della coppia evitando i disagi e le ansie da prestazione.

Concentrarsi sull’esperienza sessuale che dia piacere alla coppia può quindi diventare un gioco talmente interessante e stimolante da far dimenticare la penetrazione come momento culmine. E proprio in questa assenza di concentrazione sull’erezione sta il segreto per avere un’erezione di ottima qualità e durata.

Vietato quindi lanciare costantemente l‘occhio per controllare lo stato del pene ad ogni carezza. Vietato pensare che il pene possa essere eretto o meno in ogni momento. Vietato quindi diventare osservatore dell’atto sessuale dimenticandosi di essere uno dei due attori protagonisti.

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