Daniela e Stefano, viaggio di nozze, giro del mondo e Alterrative


viaggio di nozze
India

Eccoci nuovamente in compagnia di Daniela e Stefano, i nostri sposini giramondo. Questa volta abbiamo chiesto loro di raccontarci un po’ più nel dettaglio le tappe del loro viaggio fino ad oggi. Tanti i Paesi e tante le persone incontrate.

Continua il viaggio…

“Prima tappa del viaggio,Tunisi, per partecipare al Forum Sociale Mondiale. A 5 giorni dall’attentato al Museo del Bardo, abbiamo messo piede in una città che la stampa e la televisione italiana

Stefano e Daniela a Marrakesch
Stefano e Daniela a Marrakesch

mostrava come un campo di battaglia e ci aveva quasi fatto cambiare idea sulla nostra partecipazione. Abbiamo trovato invece una città viva, ferita, con forti controlli e rigide misure di sicurezza, ma capace di accogliere con il sorriso le circa 70.000 persone venute da ogni parte del mondo, non solo per partecipare al Forum, ma anche per testimoniare la propria solidarietà alla Tunisia. Passando per il Marocco e attraversando lo stretto di Gibilterra, siamo arrivati in

San Francisco
San Francisco

Andalusia, nel sud della Spagna, dove abbiamo incontrato l’amministrazione comunale di Marinaleda che ci ha spiegato come questo piccolo comune rurale circondato di ulivi e campi di grano, abbia applicato decisioni comunitarie di buon senso per rispondere ai problemi della disoccupazione e della gestione della terra. Un bus ondeggiante ci ha poi condotto fino a Lisbona, città che celebra i suoi esploratori come Enrico il Navigatore, Vasco da Gama e Ferdinando Magellano che puntano l’oceano come ad indicarci la rotta verso San Francisco. Pedalando lungo il Golden Gate Bridge siamo arrivati fino ad Albany dove un gruppo di cittadini ha occupato e creato un orto urbano come azione in risposta ai tentativi dell’Università di Berkeley di vendere la terra a speculatori privati. Un bellissimo on the road lungo la strada costiera che collega San Francisco a Los Angeles, ci porta ad immergerci nella natura e nella forza dell’oceano e a fermarci di tanto in tanto per guardare le foche stese sulla spiaggia.

Cambodia
Cambodia

Da Los Angeles voliamo a Città del Messico, porta di ingresso non solo di un paese, ma della faccia latina del continente americano. Una faccia colorata, multietnica, fatta di telai legati alla cintura, di tortillas e fagioli, di Cadillac, Chevrolet, Buick, di cholite e cesti caricati sulla schiena legati però sulla fronte, di gente che cammina senza sosta sui fianchi scoscesi delle Ande. Dal deserto lunare di Atacama, alla bianchissima distesa di sale di Uyuni, dagli antichi vicoli dell’Havana color pastello alle potentissime cascate dell’Iguazu abbiamo incontrato la straordinaria forza e determinazione del FPDT (Fronte Popolare di Difesa della Terra) che lotta contro la costruzione di un aeroporto, la comunità

Cambodia
Cambodia

zapatista “Corazon del arcoiris de nuestra esperanza”  (Cuore dell’arcobaleno della nostra speranza) della giunta di buongoverno di Morelia, in Chiapas, che da tempo non fa più notizia sui giornali ma che silenziosamente continua il suo processo di autonomia. Abbiamo rivissuto le giornate di Cochabamba grazie ad Oscar Olivera e vissuto a Cuenca i preparativi della marcia di Ecuarunari. Abbiamo conosciuto una rivoluzione cubana, quella verde, dell’agricoltura biologica, e incontrato per caso l’intraprendente Anita sulle verdi rive del lago Atitlan, verdi come i rigogliosi cespugli di caffè e piante di mais alla base dell’economia della zona.

Senza prendere fiato, ci siamo tuffati nell’immenso oceano Pacifico per riemergere nel triangolo polinesiano, scoprendo la ricca storia di Rapa Nui (o isola di Pasqua nella lingua dei colonizzatori cileni) e trovandoci in mezzo al processo di contrattazione per la gestione del parco archeologico tra il parlamento di Rapa Nui e il governo cileno.

Thailandia
Thailandia

Un lungo volo da Tahiti ci porta a Bangkok, passando per Tokio. Altre facce, altre lingue, altre religioni: iniziamo così il capitolo Asia del nostro viaggio. Ci accoglie un Buddha sdraiato, lungo 46 metri e alto 15, che sembra stretto nel Wat Phra, a fianco dell’altrettanto stupefacente palazzo reale. Bangkok che ci colpisce anche per il bellissimo e modernissimo Museo Siam, dove, in maniera interattiva e divertente, ci chiarisce le idee sulla storia di questa parte di mondo. La dolcezza e gentilezza dei tailandesi, il bellissimo parco di Sukotai, antica capitale Siam, il buonissimo cibo Thai ci premettono di entrare piano piano in questa nuova dimensione. La grandezza e la maestosità

Monte Rey
Monte Rey

di Angkor e dei templi Khmer ci lasciano senza parole, questi tesori nella foresta ci portano indietro nel tempo nonostante le orde di turisti rumorosi e ansiosi di farsi la foto come Lara Croft, l’eroina di Tom Raider. Le verdi, umide e infinite risaie ci accompagnano nel viaggio da Battambang a Phom Penh dove invece sprofondiamo di fronte al terribile racconto del genocidio perpetrato dai Khmer Rossi, visitando la prigione conosciuta come S-21 da cui sono sopravvissute solo 7 persone sui 17,000 prigionieri uccisi nei vicini campi di sterminio. Scopriamo una Cambogia confusa dal benessere economico e incontriamo chi sta cercando di riportare la terra ai contadini e lavora con le donne, anzi adolescenti, che popolano i bar e le vie del lungo Mekong per soddisfare i desideri proibiti di uomini soli in cerca di compagnia e distrazione.

Ultimo mese di viaggio

Marrakesch souq
Marrakesch souq

Ultimo mese di viaggio. Penultima tappa: l‘India. Debutto a Kolkata (Calcutta). Un inizio duro, in una città così difficile che ti sfida con un carico di emozioni, puzze, immondizia, rumore, un vero

San Francisco
San Francisco

pugno in pancia. A colpire è soprattutto la quantità’ di persone, tante persone, troppe, I marciapiedi sono affollati da mendicanti, bancarelle, sporcizia, mucche. Lo scampanellio degli uomini che tirano a mano i risciò richiama l’attenzione di potenziale clienti: gli ultimi “uomini cavallo” (così come sono conosciuti) sono uomini anziani, magrissimi e solitamente scalzi. Una lunga attesa per il rinnovo del passaporto e poi via verso la città sacra di Varanasi con le sue ondate di pellegrini, le abluzioni nel Gange e le cerimonie di inizio del Durga Puja; Bikaner tra dromedari, deserto e il bellissimo forte ma anche la rilassante ed accogliente spiaggia di Goa. Una India dove troviamo spazio per visitare anche Navdanya, la fattoria di conservazione della biodiversità fondata e diretta dall’attivista indiana Vandana Shiva e Auroville, “la città universale” con tantissimi progetti a favore dell’ambiente, dell’agricoltura ecologica, il recupero e il riciclo dei materiali di scarto, il rafforzamento del ruolo delle donne nella comunità.”

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