Nesli: “A un certo mi sono detto: è la fine. E invece…”


Nesli

Un pubblico delle grandi occasioni ha accolto l’arrivo a Catania di Nesli. Il cantautore, in questi giorni, è protagonista in tutta l’isola con il suo “InStore Tour” “Son venuto in Sicilia sempre per lavoro – spiega Nesli – Catania è la città che conosco meglio. Non mi saprei muovere da solo però è quella dove sono venuto più volte e dove mi trovo meglio. Mi piace molto questa città”.
Ha raggiunto il meritato successo con il brano “La Fine” che è diventato la colonna sonora per intere generazioni. Ma quando l’ha scritta pensava a questo incredibile successo?
“Assolutamente no. Anzi è stata fatta dopo l’ultimo progetto che era andato male. Dovevo tornare a casa perché non avevo più

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neanche una lira. Avevo fatto il tentativo di fare musica e di poterci vivere ed era andato male. Questa canzone è nata in un momento che era la mia fine. Dovevo decidere cosa fare. L’ho messa on line a Natale per caso. Da lì ho visto che ogni giorno faceva più di 25mila visualizzazioni. Ma nonostante questo non avevo un euro. Mi sono arrabbiato ancora di più perché ho pensato che allora non era la fine. Da lì nasce il concetto che arriverà la fine ma non sarà la fine”.
In “Andrà tutto bene” c’è un filo conduttore che è l’amore tra un uomo e una donna. Ma come è nato questo progetto?
“Ci abbiamo messo due anni per scegliere le canzoni. È un disco completamente suonato, tutto non programmato ma live. Ci voleva del tempo per metterlo in piede. Scrivo tanto e sempre. Siamo partiti da 70 brani e dopo un’importante scrematura, abbiamo scelto le 11 che compongono l’album. Parlano di relazioni tra uomo e donna. Di amore e amicizia”.
Come nasce un brano?
“O nella maniera più semplice possibile. Ad esempio “Buona fortuna amore” e “Un bacio a te” nati in 25 minuti. Altrimenti dalle tante poesie che scrivo. Dei piccoli saggi che poi faccio una mia centrifuga e gli metto un contenuto musicale”.
Ha scritto anche brani per altri artisti. È più difficile scrivere per se stesso?
“Nel caso di Emma è stato abbastanza facile perché la conoscevo. Ho scritto altre cose per altri artisti che sono nel mio cassetto. Non scrivo se me lo chiedono tutti. Deve venire a me il pallino”.

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