Antonio Presti: “La società contemporanea ha bisogno di Conoscenza”


 

Più di 50.000 persone hanno partecipato all’evento organizzato dalla Fondazione Fiumara d’Arte al liceo Boggio Lera di Catania: il pellegrinaggio della cultura, un viaggio emozionale che ha segnato il trionfo della luce e del sapere.

Per quattro giorni l’arte ha manifestato la sua straordinaria forza ri-generatrice. La scuola è diventata “Tempio di conoscenza”, luogo che ha accolto ogni forma artistica come conoscenza condivisa, come conoscenza tutelata. Un omaggio alle nuove generazioni, un dono che arriva dai bambini di Librino che l’hanno vissuto in prima persona lo scorso anno e che quest’anno lo hanno consegnato con generosità alla città.

 Ogni spazio dell’antica struttura scolastica è diventato luogo creativo, evocativo ed emozionale, protetto da 10.000 studenti di 50 scuole di ogni ordine e grado di Catania e provincia, celebrato da oltre 500 artisti che a titolo gratuito e con partecipazione di cuore e di pensiero hanno condiviso questo percorso di cultura.

 Con il Rito della Luce Antonio Presti, presidente della Fondazione Fiumara d’Arte, ha rivoluzionato il senso e il concetto di “opera”, elevando l’accezione del termine verso la “ri-generazione” della condizione umana secondo una relazione imprescindibile: “conoscenza e cultura rappresentano la luce e occorre operare affinché, da qualunque prospettiva, quest’ultima trionfi sul buio”.

 I suoni e i movimenti ispirati all’energia della luce hanno accompagnato il visitatore  rendendolo protagonista del Rito, guidandolo in una ricerca sonora e percettiva di bellezza con spirito volto “all’ascolto”: una sorta di cammino spirituale, segnato dal candore di tre chilometri di tulle e da oltre 20.000 candele. 

“E’ molto bello vivere momenti come questo – puntualizza l‘artista Daniela Orlando – dove l’arte viene valorizzata e arricchita. E’ stata straordinaria la partecipazione del  pubblico e la condivisione degli artisti a questo evento che vivo con piacere per il secondo anno consecutivo”.

 Durante le quattro notti del Rito gli studenti hanno letto i loro versi più belli, quelli che loro stessi hanno composto in dialetto, in lingua italiana o in lingua straniera, insieme a quelli dei grandi poeti, locali e nazionali, intermediari di questa universale Offerta della parola. I giovani sono stati coinvolti in un percorso di crescita etica e civile attraverso il linguaggio della Poesia, unica parola pura che nel mondo contemporaneo si è sottratta alla mercificazione e alla speculazione.

 “Mi commuove che tutto questo nasca in una scuola, un istituto dalla prestigiosa tradizione come il Boggio Lera. – sottolinea il sindaco Enzo Bianco che ha voluto visitare il Rito della Luce con la famiglia –  Queste quattro notti illuminate da ventimila candele mi fanno pensare al contributo alla conoscenza che ciascuno di noi può dare con la propria piccola luce. Qualcuna, poi, brilla un po’ di più. È la luce di personaggi generosi e sensibili come Antonio Presti.”.

 Un importante momento di crescita didattico-formativa come conferma il dirigente scolastico del Boggio Lera, Giusy Lo Bianco: “Il Rito della Luce ha rappresentato una grande occasione per gli studenti che non hanno esitato un attimo a farsi abbracciare dall’idea e a lanciarvisi, di vivere la scuola a 360 gradi, dando voce e spazio a ciò che li anima nel profondo: il desiderio di avere accanto qualcuno che dia vita e valorizzi le loro attitudini, i loro sogni”.

 Gli stessi studenti del liceo Boggio Lera esprimono entusiasmo per la partecipazione al Rito:  “E’ stato un modo di vivere la scuola, anche se per pochi giorni, in modo diverso, in uno spazio diventato più creativo e artistico, che ha reso partecipi sia ragazzi che genitori, e ha sviluppato la creatività del singolo studente e della scuola come aggregazione di individui che hanno condiviso interessi extra scolastici mirati alla crescita individuale di ogni alunno” dichiarano i rappresentanti d’istituto Lorenzo Di Stefano, Giuseppe Distefano, Arianna Tarantino, Christian Severo

 

 

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