Adele: “Se non fosse stato per Amy Winehouse, non sarei qui”


Concede un’intervista la cantante Adele, ed è sicuramente un evento raro, la ritrosia a parlare con i giornalisti è ormai risaputa. Lo fa per il  magazine I-D, in vista dell’uscita del suo ultimo album, il terzo dopo quattro anni. È stata proprio la maternità il primo argomento toccato nell’intervista. Parla a ruota libera Adele, parla della maternità:

«La maternità è un’esperienza davvero intensa e difficile», ha esordito la cantante 27enne. Continua Adele «A dire il vero l’avevo sottovalutata: credevo che sarebbe stata facile. Mi dicevo: “Dopotutto è qualcosa che fanno tutti, quanto mai potrà essere complicato?”. E invece mi sbagliavo di grosso, non avevo idea di cosa stavo per affrontare! Ovviamente nonostante la difficoltà si tratta di un’esperienza straordinaria, la cosa più bella e importante che ho mai fatto nella mia vita. Mi regala moltissime sensazioni diverse e poi – diciamolo – non c’è nulla di più arduo che convincere un bambino che fa i capricci a fare qualcosa, mentre lui pesta i piedi e si rifiuta categoricamente di farlo. Un tempo tutto il mio mondo ruotava intorno a me, mentre ora tutto ruota intorno a lui».

 

Adele ed Amy

E poi parla di Amy Winehouse, dell’importanza che la cantante inglese ha avuto nella sua vita. «Se non fosse stato per Amy e per il suo album “Frank” di sicuro non avrei mai imbracciato una chitarra e non avrei scritto “Daydreamer”, “Hometown” e “Someone like you”».

Non si sono mai incontrate Adele ed Amy ma la seconda è stata fonte d’ ispirazione per la prima. «Contrariamente a quanto scrivono i giornali io ed Amy non ci conoscevamo bene, non eravamo amiche o niente del genere. Io ho frequentato la Brit School e per qualche tempo l’ha frequentata anche lei. Tutto qui. Ma posso affermare al cento per cento che se non avessi mai ascoltato “Frank” non sarebbe accaduto niente di tutto questo. La adoravo più di ogni cosa».

 

 

 

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