Expo 2015: il racconto dei volontari


I volontari di Expo 2015
I volontari di Expo 2015

Il 31 ottobre 2015, dopo sei mesi intensi, Expo ha chiuso le porte. L’esposizione Universale che si è svolta a Milano e che ha avuto come tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita” alla fine ha fatto registrare 21 milioni e mezzo di visitatori. 137 paesi partecipanti, 20 regioni coinvolte, 22 organizzazioni, 23 aziende. Un evento che sicuramente è entrato nella storia italiana. Anche la Regione Sicilia ha fortemente creduto in questo progetto diventando, appunto, partner dell’evento. Tante le curiosità registrare in questi mesi. Dai “Crocoburger”, “Zebraburger” e “Savanaburger” rispettivamente a base di carne di coccodrillo, zebra e pitone del padiglione dello Zimbabwe alla possibilità (in via eccezionale solamente per il periodo di Expo 2015) di assaggiare il sashimi di pesce palla nel padiglione del Giappone. Curiosità anche da record. Il 20 giugno è stato battuto il record della pizza più lunga al mondo, lunga 1.595,45 metri e del peso di circa 5 tonnellate. Migliaia le persone che in questi mesi hanno lavorato affinché questa grande “macchina” realizzasse tanta strada per permettere la buona riuscita dell’esposizione. Insieme a tanti lavoratori, però, c’erano anche loro. I volontari. “Ma vai a lavorare gratis per lo Stato?”, “Ma chi te lo fa fare?”, “Non solo non ti pagano ma per giunta devi anticipare i soldi” sono alcuni dei commenti che i 7mila volontari hanno più volte sentito da amici e parenti. Ma loro ci hanno creduto. Nonostante tutto, Expo dal primo all’ultimo giorno ha potuto contare sulla vera forza dei volontari. Sia sotto il sole bollente di agosto che sotto la pioggia di ottobre, i volontari c’erano ed hanno reso più “umano” questa grande avventura che il mondo ha ammirato. Tanto (in alcuni casi anche troppo) si è parlato di Expo. Noi abbiamo voluto raccontare Expo proprio attraverso gli occhi (e soprattutto il cuore) dei volontari. Racconti “a caldo” ma che fanno capire come questi giovani siano la ricchezza della nostra Italia.

Alessandro Borre e Chiara Giaccone, volontari di Expo
Alessandro Borre e Chiara Giaccone, volontari di Expo

Alessandro Borre e Chiara Giaccone di Torino:
“Expo è stata una bellissima esperienza, soprattutto perché abbiamo avuto l’occasione di conoscere tanta gente simpatica. Soprattutto gente del Sud. È stato bello stare in mezzo all’organizzazione, anche se ogni tanto qualche visitatore ci insultava. Però era stradivertente perché ti sentivi parte di Expo in tutte le sue forme. Girare con l’accredito ti faceva credere di essere importante. In realtà lo credevi perché non eravamo molto importanti. Il senso di potere però era figo. Poter accedere ovunque, saltare le file. Un esperienza positiva che rifarei altre mille volte. Anche se sarà difficile tenere contatti con tutti i volontari, sono state persone importanti. È stato divertente passare due settimane con loro e con tutto il gruppo Expo”.
Nicola Lopopolo da Milano

Nicola Lopopolo volontario Expo
Nicola Lopopolo

“E’ stata una esperienza bellissima dove ho potuto conoscere tante persone. Tanta gente di tutto il mondo. Dove ho potuto mettere in pratica le mie competenze. Il parlare e lo stare in mezzo alla gente”.
Chiara Taurelli Salimbeni da Milano
“La mia esperienza all’Expo è stata qualcosa di indescrivibile. Più volte mi è capito di rispondere alle

Chiara Taurelli Salimbeni volontario Expo
Chiara Taurelli Salimbeni

domande dei turisti curiosi che non capivano come mai facessimo tutto senza essere pagati. La risposta era semplice e sempre la stessa: quello che Expo mi ha regalato vale molto di più dei soldi. L’essere in contatto con gente e culture diverse 5h ore 30 al giorno ogni giorno per due settimane è stata la cosa più bella che mi potesse capitare. L’esperienza di sentirsi parte di una famiglia e di far parte dello staff del famoso Expo è qualcosa che mi porterò sempre dentro e raramente riuscirò a scordare”.
Simona Bottinelli da Como

Simona Bottinelli Expo
Simona Bottinelli

“Expo è stata un’esperienza fantastica. Una esperienza di vita che porterò sempre con me! Si dice che le parentesi servono per aggiungere qualcosa ad un discorso che andrebbe comunque avanti senza perdere significato. Ecco, i sei mesi di Expo ed in particolare il mese vissuto come volontaria, sono stati una stupenda parentesi. Una parentesi che ha saputo arricchirmi e anche emozionarmi. È stato dato un tocco in più alle pagine della mia storia. Un grazie speciale ma davvero speciale va a tutti gli altri volontari, che da sconosciuti qualunque sono diventati compagni di avventura e amici. Mi sono divertita, ho avuto la fortuna di godere l’Expo in diversi momenti e da diversi punti di vista, di apprezzare a pieno l’atmosfera e di portarmi incredibili ricordi ed emozioni. Oltre a tutte le cose materiali, le mille foto, i pass, la divisa, le spille, i vari gadget e molto altro. Mi rimarrà la gioia di poter raccontare tutto ciò! Grazie Expo Milano 2015”
Andrea D’Annunzio da Pescara

Andrea D'Annunzio volontario Expo
Andrea D’Annunzio

“Ero partito per Milano con l’aspettativa di fare una bella esperienza di vita partecipando ad Expo come
volontario e quando questa si è conclusa, ne ero più che soddisfatto.Per due settimane ho avuto modo di far parte di quella macchina laboriosa di questa esposizione universale che mi ha fatto piacevolmente sentire utile e parte integrante degli stessi ingranaggi. Ma soprattutto mi ha fatto fare nuove meravigliose amicizie con cui ho condiviso bellissimi momenti. Inoltre visitando i padiglioni delle diverse nazioni ho avuto modo di conoscere nuove culture, usanze e costumi anche completamente differenti tra loro e ancora di scoprire nuovi sapori, odori e usanze e tutto nel raggio di 1,5 km. Expo Milano 2015 non è stato solo un grande evento per la nostra nazione, ma è stata un’opportunità per
vedere nuovamente legati un insieme di valori di cui la nostra nazione ha davvero bisogno di riacquisire, sto
parlando della solidarietà, dell’integrazione, dell’innovazione, della responsabilità sociale e di tutti gli altri
valori che Expo ha cercato di condividere durante l’evento. E tutto questo anche per gridare al mondo che si, noi siamo qui! E siamo ancora capaci di tornare a splendere. Sono davvero molto felice di aver preso parte in prima persona a questa esperienza che ha sorprendentemente superato di gran lunga le mie aspettative rendendola un’avventura positiva e riuscendo ad arricchirmi a livello sociale e a lasciarmi un bellissimo ricordo”.

Ed infine ci sono io…Simone Russo da Catania

Simone Russo volontario Expo
Simone Russo

“Anche io, partendo da Catania, ho fatto parte della famiglia di Expo. Il termine famiglia non è casuale. Perché con le persone nella vita quotidiana hai bisogno di un po’ di tempo per farli entrare nel “gruppo” degli amici. Ad Expo non è stato così. Ragazzi provenienti da tutto il mondo ci siamo incontrati e fin dal primo instante siamo diventati “Famiglia”. Tutti insieme pronti ad accogliere i visitatori e a cercare di risolvere ogni loro problema. Tanti i “commenti” strani che abbiamo sentito durante il nostro periodo. Ma l’unione faceva la forza. Tutti insieme con il sorriso stampato in faccia eravamo pronti a rispondere. Questa unione ci ha permesso di condividere insieme una emozione che mai più nella mia vita mi ricapiterà di vivere. Questo non è stato un viaggio ad Expo. Questa è stata un’avventura ad Expo. E poi vuoi mettere il piacere di evitare le 8 ore di fila per il padiglione del Giappone? O ancora meglio guardare un altro volontario e dire “birretta in Irlanda?” Oggi, a distanza di giorni dalla fine, posso tranquillamente dire che rifarei questa esperienza migliaia di volte. La rifarei per i volontari, per i visitatori, per Milano, per lo Stato, per i padiglioni, per i team leader, per le persone che mi vedevano in divisa sulla metro e già mi chiedevano informazioni. Lo rifarei per ognuno di loro. Perché tutti insieme abbiamo dimostrato che questa è la vera Italia. Una Italia pronta a ripartire e a camminare sempre a testa alta. Una Italia a cui sono fiero di farne parte. Oggi, purtroppo, c’è chi ancora cerca di parlar male di Expo. “Quanto è stato speso”, “ci sono cose più importanti da fare”. Purtroppo cambiare la mentalità di chi è già orientato nel “parliamo sempre male dell’Italia” è difficile, se non impossibile. Da parte mia posso solamente dire che essere lì dentro mi ha fatto sentire orgoglioso di essere italiano. Assistere allo spettacolo serale dell’Albero della vita mi ha emozionato a tal punto da aver i brividi ancora adesso. Io sono fiero di questa Italia e ringrazio Expo per avermi riempito di tante emozioni il mio bagaglio culturale”.

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