“Il Barone” Andrea Lo Cicero a Palermo per l’evento “GustArte l’arte del gusto”


Andrea Lo Cicero

Il Parco Villa Filippina, nel cuore di Palermo, è stato il palcoscenico di show cooking, seminari, degustazioni, laboratori ed esposizioni di aziende siciliane. L’obiettivo principale di “GustArte”, organizzato da Agave Spettacoli con il sostegno dell’Assessorato regionale delle attività produttive, era valorizzare l’autenticità, la tradizione e la sostenibilità delle eccellenze gastronomiche siciliane.

Andrea Lo Cicero ospite di Gustarte

Tra gli ospiti d’eccezione Andrea Lo Cicero, ex rugbista siciliano oggi diventato cuoco, soprannominato il Barone, per le sue discendenze nobiliari.

Dopo una carriera da sportivo nel Rugby e nella vela, nel 2014, lo chef Andrea Lo Cicero ha fatto il grande salto nel mondo della televisione, dando vita al programma “Giardini da Incubo” su Sky, dove ha condiviso le sue competenze e la sua passione per il verde. Ha successivamente conquistato il palcoscenico culinario partecipando alla seconda edizione di “Celebrity Masterchef”, posizionandosi al sesto posto e dimostrando il suo talento anche tra i fornelli.

Il 2018 ha portato un nuovo capitolo nella sua carriera televisiva quando è entrato a far parte del cast de “La Prova del Cuoco” con Elisa Isoardi, confermando il suo amore per la cucina. E dal 2021, il “Barone” ha preso in mano il timone di due programmi tutti suoi su Gambero Rosso, “L’erba del Barone” e “L’isola del Barone”, dove condivide con il pubblico il suo savoir-faire nel mondo delle erbe aromatiche e della gastronomia.

L’intervista ad Andrea Lo Cicero

Quando nasce la passione per la cucina?

“Ha origini nella mia famiglia. Crescendo in Sicilia, sono stato immerso in un ambiente in cui la cucina era al centro della vita quotidiana che è anche il modo dei siciliani di rafforzare i legami. Passavo molto tempo in cucina quando ero ragazzo, cercando di imparare qualche segreto culinario. Successivamente, ho iniziato a cucinare per me stesso e ho scoperto quanto potesse essere gratificante dedicarsi alla preparazione dei pasti. Inoltre, il volontariato per la Croce Rossa, cucinare durante situazioni di emergenza come i terremoti nella regione siciliana, cioè per i sfollati e per i migranti, ha rafforzato ulteriormente il mio legame con la cucina”. 

C’è un piatto che ti rappresenta?

“Il piatto che mi rappresenta meglio è molto semplice ma ricco di tradizione: la pasta con le sarde. Questo piatto si basa su pochi ingredienti, ma quando sono utilizzati con maestria, danno vita a un sapore straordinario. Oggi ci sono molte varianti di questo piatto, ma io preferisco prepararlo in modo semplice, seguendo la tradizione. È un esempio di come pochi ingredienti, se trattati con cura, possano creare un piatto delizioso”.

Qual è il sacrificio che uno chef deve affrontare?

“Il sacrificio di uno chef è simile a quello di uno sportivo che dedica la sua vita all’allenamento e alla competizione. Gli chef devono dedicare tempo ed energie alla creazione dei piatti, alla conoscenza degli ingredienti e all’approfondimento delle tecniche culinarie. È un impegno costante, simile a come un atleta studia il suo avversario e si allena per affrontare le sfide. In cucina, è necessaria una profonda conoscenza delle materie prime e delle tecniche culinarie. Solo con questa conoscenza e dedizione costante è possibile creare piatti che rappresentino veramente l’arte culinaria dello chef”.

Articolo Precedente Angelo D'Arrigo rivive attraverso i pupi siciliani
Articolo Successivo Bellini International Context, va in scena la Norma

Scrivi un Commento

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *