Angelo D’Arrigo rivive attraverso i pupi siciliani


Angelo D'Arrigo rivive attraverso i pupi siciliani

ll deltaplanista Angelo D’Arrigo, scomparso nel 2006, recordman dalle imprese epiche, diventa pupo siciliano entrando nel mondo dei Paladini. Va in scena stasera, martedì 26 settembre alle ore 21,  l’opera teatrale per attori e pupi Tutta un’altra storia – Metamorfosi di Angelo D’Arrigo al Palazzo della Cultura (Corte Mariella Lo Giudice) di Catania, nell’ambito di Mediterrartè-Classico Contemporaneofestival internazionale delle realtà artistiche del Mediterraneo, organizzato da Artelè.

Lo spettacolo è stato scritto da Nino Bellia e sarà diretto da Elio Gimbo con le musiche originali dei Lautari eseguite dal vivo dallo stesso gruppo folk catanese-

Sul palco i pupi siciliani della Compagnia Arte Pupi Fratelli Napoli e le attrici Tiziana Giletto e Sabrina Tellico.  Angelo D’Arrigo entra nella leggenda e riceve l’investitura di nuovissimo cavaliere.

Angelo D’Arrigo, la trama

Il compianto campione mondiale di deltaplano e parapendio, recordman del volo libero, colui che ha realizzato la “piuma” di Leonardo, erede di Konrad Lorenz nell’allevare e imprintare aquile, gru siberiane e condor, autentico Icaro del Terzo Millennio, in quest’opera appare, senza armi, munito solo delle sue ali e di sogni da offrire a chiunque cerchi una via d’uscita dalla trappola dei conflitti e dei pregiudizi atavici.
Un messaggio di bellezza e di fiducia nella vita e nella famiglia umana, di speranza e incoraggiamento a superare i limiti individuali e collettivi in nome di un sogno più grande: quello di un mondo riconciliato…
La storia si svolge nella Striscia di Gaza (o qualsiasi altra striscia del Pianeta, in cui siano in corso guerre sanguinose a causa dell’intolleranza fra i popoli). Il paladino Orlando e il servo Peppininu, nel loro eterno girovagare, giungono al campo di battaglia dove si sta svolgendo il terribile duello fra il musulmano Rodomonte e l’israelita Saul. Peppininu, con la simpatia e il buon senso che lo caratterizzano, tenta di stemperare l’intransigenza dei guerrieri. Ma a nulla giova la diplomazia. Lo scontro riprende, aggravato dal fallimento dei tentativi di riconciliazione… Al sopraggiungere della notte la battaglia viene interrotta e ognuno si ritira nella propria tenda, tranne Peppininu, che resta all’aperto e viene “avvicinato dal Diavolo per una patto che considera inaccettabile. Per questo le Arpie lo richiudono in una gabbia. Né Bradamante né Astolfo possono aiutare il prigioniero ma gli rivelano l’efficacia di un vero maestro di volo, Angelo D’Arrigo, colui che ha dato concretezza al sogno di Icaro, fino al punto da attraversare una metamorfosi e diventare “alato”.

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