Camera minorile di Catania: focus su famiglie separate e figli abbandonati


Famiglie separate sempre più in aumento, figli abbandonati alla nascita, temi di grande attualità che sono stati affrontati durante l’incontro organizzato dalla Camera Minorile di Catania.

Il convegno ‘CEDU: rilevanza nei procedimenti minorili e della famiglia. Profili sostanziali e processuali’  ha approfondito l’ambito dell’esecuzione delle sentenze straniere all’interno dell’ordinamento italiano e  le problematiche relative ai profili di inammissibilità e improcedibilità dei ricorsi alla Corte Europea.

A trattare la materia, Vincent De Gaetano, giudice della Corte Europea dei Diritti dell’uomo, che ha approfondito  il funzionamento della Corte Europea, con particolare riferimento ai profili di inammissibilità e improcedibilità dei ricorsi.  Nicoletta Parisi, ordinario di Diritto internazionale presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Catania: “Bisogna evidenziare che tipo di forza hanno le norme della Convenzione Europea e le sentenze adottate dalla Corte Europea, perché affermare che nel mondo del diritto una sentenza è vincolante non significa dire tutto, bisogna piuttosto capire se questa è vincolante programmaticamente o precettivamente, bisogna dire che tipo di margine ha lo Stato nell’adempiere all’obbligo e chi sono le autorità dello Stato chiamate ad adempiere. Il problema del nostro ordinamento” . Per Nicoletta Parisi  “non è quello del generale adattamento alle norme, regolato dall’art. 117 della Costituzione, ma quello della puntuale osservanza di esse. Per fare un esempio, il problema nasce quando arriva una sentenza come quella relativa al caso Torreggiani, che ci dice che i nostri carcerati sono soggetti a trattamenti inumani e degradanti, che sono vietati da una norma inderogabile della convenzione. Ma come facciamo ad adempiere alla sentenza in un momento di spending review? Ecco che questo rientra nella discrezionalità che lo Stato ha, ma deve comunque adempiere al precetto”; Emma Seminara, giudice del Tribunale per i minorenni di Catania, che ha trattato l’argomento relativo al superiore interesse del minore,  sostiene: “va valutato in concreto, perché gli interessi del miniore, tra cui quello di rimanere nella propria famiglia per essere educato e mantenere i legami affettivi, può contrastare con la salvaguardia della sua integrità psico-fisica, qualora venisse maltrattato, abusato o non assistito moralmente. A tal proposito, il II comma dell’art. 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell’uomo, che tutela il diritto alla vita privata e alla vita familiare, dice che in casi eccezionali è ammessa un’ingerenza dello Stato nella vita familiare per dare preminenza all’interesse alla vita, a un minimo di dignità del minore, che è poi ciò che giustifica l’adozione. Abbiamo esaminato varie sentenze della corte europea dei diritti dell’uomo” – continua la Seminara. “Particolarmente interessante è stata quella sul caso Godelli, caso concernente il diritto dell’adottato a conoscere le proprie origini,  in cui si è posto il problema del bilanciamento tra interessi concorrenti e contrapposti”; e Grazia Cesaro, responsabile del settore internazionale dell’U.N.C.M.: “La giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo è stata oggetto del nostro focus per verificare   come la Corte Europea valuta le eventuali violazioni dei diritti fondamentali applicati nei vari stati. Le aree di indagine che abbiamo individuato sono il diritto del soggetto a conoscere le proprie origini, approfondendo alcuni casi in cui l’Italia è stata sanzionata con riferimento alle violazioni della vita privata delle relazioni familiari”.

L’evento è stato presentato da Renata Saitta, presidente della Camera Minorile di Catania, e moderato da Vito Berretta, componente del direttivo della stessa.

Alessandra Di Dio

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