In un edificio ottocentesco catanese che si affaccia su via di Sangiuliano, al civico 219, sorge uno spazio espositivo, il 360° Temporary Design Store, nato da un’idea di Riccardo Lo Giudice, Severina Zumbo, Roberto Rao, Filippo Ielasi e Maria Rosa Russo. La loro associazione, la KWG, Keep Walking Group, ‘è andata avanti senza fermarsi’, fino a raggiungere un importante obiettivo, offrire un palcoscenico, che possa servire anche da canale commerciale, ai quaranta espositori fra architetti, designer e artigiani. Siciliani, calabresi, ma anche un sardo. “Il percorso espositivo segue un itinerario all’interno della materia: siamo passati dal vetro all’acciaio, al metallo, al legno, alla carta, ai tessuti, dando spazio anche al riuso ingegnoso e originale di oggetti in disuso” – spiega Riccardo Lo Giudice -. 360° sono i materiali e le varie tipologie di design che si possono realizzare. Quel 360° che ingloba lo spazio in cui ognuno di noi vive”. Gli oggetti in esposizione sono tantissimi. La sedia realizzata con la corda, il prototipo in mostra a Noto che ha vinto il primo premio, partorita da Riccardo Lo Giudice e realizzata con la collaborazione del suo gruppo; i quadri di Severina Zumbo, astratti ma molto figurativi, che si collegano al concetto dell’abbraccio; la teiera che diventa annaffiatoio del calabrese Antonio Aricò, presentata al Fuorisalone di Milano; l’arte grafica della giovane catanese Ljubiza Mezzatesta; la lampada ad arco di Paolo Manganaro; le borse luminose di Marzia Paladino, in arte ‘LadyLed’; il tavolo di CAD Design in mostra al Salone del Mobile di Milano; le creazioni in pietra lavica di Folk; le lampade di Pierlidia Design, che reinventa il legno e lo plasma; il viaggio interiore dei quadri di Enrico Paradiso; il vestito della ‘Sciantosa’ Serena Autieri dello stilista Gianni Sapone; la sedia pop di Nine Design; le Grattò, le lampade amuleto create con le grattugie di MioMondoDesign; i diffusori acustici di DoAcoustics, interamente fatti a mano; le scatole in legno e carta pesta di Marisa Casaburi; e tanti altri ancora. “L’eccellenza nel design, la creatività, non è solo caratteristica norvegese, – afferma orgogliosa Severina Zumbo – ma esiste anche qui, al sud, dove i ragazzi creano nei loro laboratori senza magari avere la possibilità di potersi fare conoscere. Il nostro spazio deve servire a questo, e non solo. E’ bello sapere che questa occasione sta offrendo loro anche la possibilità di collaborare, di condividere progetti”. Durante l’inaugurazione sono stati premiati i vincitori dei due concorsi, banditi dalla KWG, ‘Souvenir di Sicilia’ e ‘Cartoline dalla Sicilia’. ‘Souvenir di Sicilia’ persegue lo scopo di sdoganare lo stereotipo convenzionale di souvenir, creando un oggetto utile ma anche bello, in pietra lavica o in plastica, che rappresenti la Sicilia da esportare. La prima classificata, premiata da Raimondo ceramiche, è stata Samantha Scuderi con Arancino Walking. Promotrice l’associazione CO.RE., comunità scientifica finalizzata alla ricerca, formazione e divulgazione. L’intento del tema ‘Cartoline dalla Sicilia’ era, invece, quello di realizzare una cartolina turistica coniugandola a quello della valorizzazione delle bellezze della Sicilia e che ha visto trionfare Luisa Coppolino. Promotore Morfosis GiArch Catania. Nell’agenda del Temporary Design Store ci sono anche degli eventi, aperitivi, ‘momenti tecnologici’ in cui i ragazzi potranno presentare i loro progetti. Ma anche un laboratorio di design per bambini che ha come obiettivo la realizzazione di un libro di fiabe, il mondo di Mamani, una storia scritta e illustrata da Maria Rosa Russo, condiviso e realizzato con i bambini, con la collaborazione di Ljubiza Mezzatesta. Ad ospitare a titolo gratuito questa irrefrenabile squadra, Mario e Livio Lombardo, proprietari dell’immobile, all’interno del quale curano uno spazio che porta indietro nel tempo, ai tempi della loro nonna e della loro zia che collezionavano capi di stilisti che hanno scritto la storia della moda e complementi di arredo e di design. Tubi che rimpiazzano relle appendiabiti, scuri di finestre sorretti da mattoni diventati base d’appoggio, “questo spazio era una vecchia galleria d’arte, poi abbandonata. Abbiamo allestito il nostro angolo con il materiale che abbiamo trovato qui, limitandoci ad acquistare chiodi e viti. Non speculiamo sulla vendita di questi pezzi perché non è il nostro mestiere, la nostra idea ruota attorno al concetto ‘te lo vendo per riusarlo, per non buttarlo’”, ci spiegano Mario e Livio.
Il Temporary Design Store rimarrà aperto fino al 22 Dicembre.
Ma Catania è solo la prima tappa.
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