Ogni oggetto stimola un ricordo, richiama un pezzo di memoria e di storia. Ci si snoda tra strumenti musicali, antichi servizi di rosolio (liquore immancabile un tempo nelle case dei catanesi), giocattoli d’altri tempi.
È un vero e proprio viaggio a ritroso che comincia dalla fine dell’Ottocento e ripercorre storie di generazioni passate di siciliani.
Questo e molto di più è il nuovo Museo delle collezioni di arti decorative applicate nato in seno alla Fondazione Kalòs – Antichi mestieri d’arte, e con sede in via Conte Ruggero 79 a Catania.
Tutto nasce dalla passione di Renato D’Amico, che nel 2021 insieme alla moglie Anna Calderone ha dato vita alla Fondazione.
“ Fin da bambino ho avuto la passione per la ricerca delle nostre radici e per quei manufatti che potessero ricordarci chi eravamo e come eravamo, perché non c’è albero che possa resistere al vento se non ha delle radici ben affondate nel terreno.
Il primo oggetto lo acquistai all’età di 12 anni, era un giradischi a tromba, che oggi non c’è più, ma che scatenò tutta la mia curiosità.”
Infatti, il Museo di via Conte Ruggero raccoglie i pezzi che lo stesso D’Amico ha acquistato e restaurato, come ad esempio mandole e mandolini, che ha rimesso in sesto grazie ai consigli di uno degli ultimi maestri liutai catanesi, Vincenzo Maravigna:
“Mi ha spiegato come si costruivano e restauravano in mandolini, e con il primo ci ha messo più di un mese, prima di dargli nuova vita. Oggi fa parte delle collezioni in esposizione.”
In esposizione ci sono i cartoni artigianali ad acquerello di Santi Cacciaguerra, allievo di Domenico Morelli e attivo nei primi anni del ’900,
- servizi di rosolio,
- cartoline colorate,
- giradischi a tromba,
- pianoforti,
- un armonium,
- orologi a cucù,
- carillon
- e poster
di scuole di tempi passati che qualcuno ricorderà certamente, magari con anche un pizzico di nostalgia.
E ancora, giocattoli antichi, fotografie, strumenti dell’antica Catania liutaia, in un percorso alla scoperta delle nostre radici.
Come supportare il museo delle collezioni di arti decorative
Si tratta di un’iniziativa privata visitabile solo con libera offerta e proprio per questo necessita di un sostegno che ne assicuri una lunga vita. “Mi piacerebbe -dice D’Amico- che questo spazio venisse considerato come a disposizione della città, come un museo attivo in cui realizzare iniziative culturali che non abbiano necessariamente un carattere esclusivamente episodico, ma che possano portare un valore aggiunto.”
Per contribuire al futuro di questo progetto, è possibile donare il proprio 5×1000 inserendo nel Modello Redditi Persone Fisiche il codice fiscale 93240200878.
La visita al Museo avviene a seguito di prenotazione, telefonando al numero 344 4733128 o inviando una mail a INFO@FONDAZIONEKALOS.ORG
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