LEI, la serialità di un volto angelico nella mostra di Mauro Drudi


Mauro Drudi

Capita che passeggiando per via Dione, in Ortigia, a un tratto si venga rapiti da un vortice di sguardi, e tu viandante, irrimediabilmente catturato come da un canto di sirene, non potrai fare a meno di osservarle, le “LEI” dell’artista Mauro Drudi,  coralmente riunite nella chiesa di San Cristoforo. Così, nell’allestimento di Angelo De Grande, da osservatore diverrai osservato, in una serialità di sguardi che, metalinguisticamente, diviene trasfigurazione di femminilità purissima.

La riproduzione del volto dell’Annunciata di Antonello da Messina fa da contraltare ossimorico ad un approccio artistico in tono pop, da un lato la dolcezza di quell’ovale angelico, dall’altra l’ossessività dello sguardo seriale. Solo volti di donne e legno,  monoblocchi di materiale pregiato o sciatto compensato recuperato, dall’Occidente all’Oriente, coi colori dell’anima, a volte così sgargianti da divenire urla, altre scuri e sommessi, senza più nulla da dire.

“Lo stesso titolo, LEI,- come sottolineato da Andrea Mecacci, Docente di Estetica presso l’Università di Firenzeindica contemporaneamente che quest’immagine è tutte le donne e nessuna donna. Drudi ci ha confidato che l’intuizione iniziale era quella di “trovare la mia Marilyn”. E ci possiamo credere. Se non ha trovato proprio Marilyn ha trovato Maria, mantenendo una strana equivalenza semantica. Una donna può essere per un uomo un’ossessione, ma una LEI per un artista è un destino. Ed è in questo scarto che la spinta esistenziale iniziale si muta in arte e poi in riflessione.”

 La mostra, visitabile gratuitamente fino al 2 settembre, rientra in una più ampia installazione su scala urbana, figlia del progetto “Ortigia in mostra”, promosso dalla galleria Sudestasi Contemporanea di Ragusa con il patrocinio del Comune di Siracusa, in collaborazione con la Galleria Regionale di Palazzo Bellomo e l’Ortigia Film Festival, con l’obiettivo di far uscire l’arte dai consueti circuiti cittadini.

La tappa successiva sarà Portraits, una mostra di Andrea Ventura, illustratore noto a livello internazionale, per le copertine dell’editore Rizzoli o per le pagine del Corriere della Sera, del New York Times, del Times, del Newsweek. La mostra sarà ospitata nelle sale del S’AC-Sant’Agostino Contemporanea (ex convento di Sant’Agostino, via Nizza 14), sezione di arte contemporanea della Galleria Regionale di Palazzo Bellomo, dal 3 agosto al 3 settembre.

 

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