L’umorismo ennese conclude la stagione del Garibaldi


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La moglie che ha sbagliato cugino. Da sinistra Elisa Di Dio, Giampaolo Romania, Andrea Trovato, Lorenza Denaro e Franz Cantalupo

L’umorismo ennese conclude la fortunata stagione del Teatro Garibaldi di Enna che dopo 14 anni di silenzio è tornato a rivivere grazie a una stagione di ampio respiro, realizzata grazie alla sinergia del Comune di Enna con l’Università Kore, firmata dal direttore artistico Mario Incudine, capace, con un cartellone ricco e variegato, di portare il teatro ennese al passo con altre importanti realtà artistiche siciliane.

La chiusura di stagione è stata affidata alla prima nazionale di “La moglie che ha sbagliato cugino” spettacolo tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore e umorista ennese Umberto Domina, che sarà messo in scena il 28 e il 29 maggio da un cast quasi del tutto ennese.
L’adattamento teatrale è di Elisa Di Dio che ha conosciuto personalmente l’umorista ennese nel 1998, e firmato alla regia da Andrea Trovato.
«Lessi alcuni dei suoi brani mentre gli conferivano il Premio Euno a Enna – racconta Elisa Di Dio– a Umberto Domina  piacque molto la mia interpretazione e mi disse che dovevamo assolutamente collaborare. Questo spettacolo per me è un modo per esaudire la promessa di 17 anni fa».

La trama della pièce, ambientata nel 1966 (anno della pubblicazione del romanzo), è un gioco di scambi, specchi e rimandi al non sense del vivere.

«Ho scelto di rimanere ancorato alla drammaturgia, richiamandomi alla commedia popolare degli anni Sessanta, quella alla Totò e Peppino per intenderci –  spiega il giovane regista ennese Andrea Trovato, per la prima volta al timone di uno spettacolo al teatro Garibaldi di Enna dopo aver lavorato a Roma e a Parigi-. Si tratta di un lavoro complesso, con scene molto articolate, i personaggi crescono e cambiano, le loro maschere alla fine cadono e vengono svelate le emozioni dei protagonisti. Pur senza immergermi in introspezioni psicologiche, ho voluto che i sentimenti dei personaggi fluissero liberamente. Per una compagnia e un cast per lo più ennese, è molto significativo portare in scena un’opera tanto permeata d’amore per la propria città».

La storia messa in scena è quella di Liborio Cappa (Franz Cantalupo), un malinconico inventore di oggetti strampalati che abita da anni a Milano, ma che pensa sempre alla sua Castrojanni di Sicilia, rifiuta qualsiasi forma di modernismo tecnologico e vive relegato al suo passato. La moglie Enula (Elisa Di Dio) mal sopporta l’animo retrò del marito che ha un cugino che porta il suo stesso cognome e nome accorciato in Orio (Giampaolo Romania): questo, anche lui originario della Sicilia, ama le conquiste del progresso e la vita della metropoli. La sua ricca moglie, la calabrese naturalizzata americana Alexy (Lorenza Denaro) però, lo spinge a cercarsi un tradizionale “posto fisso” per compiacere il padre. Tutto cambia quando Liborio vince inaspettatamente un concorso per l’ideazione di uno slogan che promuove una nuova bevanda da immettere nel mercato, la Lemonfrigo, e il general manager della società pubblicitaria, Pippo Plaza de Angel (Andrea Trovato), gli propone un ruolo fisso nell’azienda.
Parte da qui uno scambio tra cugini che comporterà anche il “baratto” delle rispettive mogli per le uscite in società. Involontariamente Plaza costringerà i quattro a far venire i nodi al pettine e il gioco delle parti verrà smascherato in modo eclatante con esilaranti conseguenze per tutti i protagonisti.

«La moglie che ha sbagliato cugino – sottolinea Filippa Ilardo – racconta, nello sfumato velato dalla nebbia, humus climatico tanto ennese quanto milanese, l’amore tenace per una terra e una città. È un omaggio a Enna, ai suoi scrittori, ai suoi artisti, ai suoi attori, al suo teatro, un modo per la Compagnia dell’Arpa di continuare a sperimentare nuovi linguaggi, nuovi metodi produttivi, nuovi percorsi artistici e culturali».

Lo spettacolo è stato prodotto dell’associazione culturale L’Arpa in collaborazione con il teatro comunale Garibaldi di Enna, Rotary club – Premio “Umberto Domina”, Tecnosys di Carmelo e Tonino Palma e il sostegno dell’Assessorato regionale al Turismo e allo Spettacolo.

 

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