Elisabetta Mirra: Recitare in un set è strano, a teatro è tutto più veloce


Elisabetta Mirra

Al teatro Vitaliano Brancati di Catania, è andato in scena lo spettacolo “Mettici La Mano”, uno spin-off della fortunata serie televisiva targata Rai “Il commissario Ricciardi”. Lo spettacolo è opera della penna di Maurizio Di Giovanni, autore della fiction e dell’omonimo libro, vede la regia di Alessandro D’alatri e prende in prestito due attori dalla serie tv: Antonio Milo e Adriano Falivene, rispettivamente il brigadiere Maione ed il femminella Bambinella.

I due condividono il palco con un’altra attrice: Elisabetta Mirra, 28 anni, napoletana di nascita ma romana di adozione. Nello spettacolo lei interpreta Melina, una giovane ragazza che entra in scena ammanettata e accompagnata dal brigadiere Maione, colpevole di un crimine che i tre personaggi ricostruiranno pian piano, intrecciando l’indagine con varie riflessioni sulla vita, sulla morte, sulla giustizia ed il potere. Abbiamo avuto la possibilità di chiacchierare con Elisabetta Mirra:

L’intervista ad Elisabetta Mirra

Quando ti sei resa conto che la recitazione sarebbe stata la tua strada?

Da bambina, avevo cinque anni, di preciso quando ho visto uno spettacolo teatrale di Vincenzo Salemme, intitolato “E fuori nevica”. A nove anni ho iniziato a frequentare diverse scuole di recitazione a Napoli; una formazione che ho continuato dopo il liceo, entrando a diciott’anni nell’”Accademia Nazionale D’Arte Drammatica Silvio d’Amico” di Roma.

Quali sono stati i primi progetti a cui hai partecipato?

Ho iniziato recitando in un film di Giuseppe Gaudino, “Per amor vostro” (2015), con Valeria Golino e Adriano Giannini, che ha chiuso il Festival del Cinema di Venezia del 2015: lì ho interpretato la figlia della protagonista. A seguire ho iniziato a lavorare in TV, entrando nel cast di “Rimbocchiamoci le maniche” (in onda su Canale 5 nel 2016), dove ho lavorato con Sabrina Ferilli, ma anche qualche puntata di “Un posto al sole” (Rai). Contemporaneamente calcavo i palchi dei teatri, recitando in “Una giornata particolare” di Ettore Scola e in “Filumena Marturano” con la regia di Liliana Cavani.

Che sensazione si prova a lavorare con attori dal calibro della Ferilli?

Guarda, ero ancora più giovane di adesso, e a quell’età mi sembrava tutto così… bello, magico, colorato.

Elisabetta Mirra: il set è strano.

Preferisci il teatro, il cinema o la TV?

Il teatro (ride ndr). Recitare in un set è strano: a seconda del piano di lavorazione, possiamo iniziare da una scena a metà film, dopo registrare quella iniziale… insomma, manca una continuità che invece a teatro ritrovo. Sul palco, infatti, vesto i panni di un personaggio e seguo la sua storia dall’inizio alla fine, e così mi immedesimo completamente in qualcosa che è altro da me. Poi, sul set ci sono lunghe attese, tra trucco, l’organizzazione della scena e della luce… a teatro invece è tutto più veloce: arrivo a lavoro, mi trucco, recito e la sera sono libera pure per una cena coi colleghi. L’unico aspetto negativo del teatro e della tournée sono i lunghi soggiorni lontana da casa, che a volte pesano molto.

E adesso sei in tournée con lo spettacolo “Mettici La Mano”: come mi convinci a venirlo a vedere?

È un giallo avvincente e anche abbastanza veloce: durando solo un’ora e venti è davvero difficile distrarsi. Il divertimento non manca, ma sono presenti anche molti momenti drammatici: è uno spettacolo completo, gli spettatori escono felici e ci ringraziano dicendoci che non vedevano una pièce così bella da anni.

È la prima volta che vieni qui in Sicilia e di preciso a Catania?

No, la mia migliore amica è di Siracusa, quindi ho frequentato spesso quest’isola: è la terza volta che vengo a Catania, mi trovo molto bene in questa città

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