Desirée Rancatore: «Nelle mie eroine metto tutta la sicilianità che ho dentro»


Desirée Rancatore
Desirée Rancatore

«Una grande artista, la cui immacolata coloratura si combina a una meravigliosa musicalità» così The Guardian ha definito Desirée Rancatore, soprano d’origine palermitana, in una visione che non tradisce le peculiarità armoniche della figura femminile, in assoluta sintonia con le doti artistiche della sua magica voce.

Lei, protetta da Erato e benvoluta da Afrodite, oggi presenza abituale dei principali teatri d’Europa e d’Asia, apprezzata per le capacità tecniche e il virtuosismo canoro, torna a raccontarsi ai microfoni di Sicilia&Donna.

Intervista a Desirée Rancatore

«Da giovane, mentre studiavo canto, è stata la lirica che mi ha scovato. In un anno è uscita una gamma di suoni che non finiva mai di salire. Nessuno se lo aspettava», così lei ha dichiarato in un’intervista, ed oggi, da adulta, può vantare una brillante carriera, riuscirebbe ad elencare gli ingredienti del suo successo?

Desirée Rancatore © Outumuro-Fidelio Artist
Desirée Rancatore © Outumuro-Fidelio Artist

«Sicuramente una dose di talento naturale che non può mancare, seguita da uno studio infinito che continua tutt’ora e che non finirà mai, ed infine una disciplina di vita che protegga la voce, mi riferisco al non far tardi la sera, al non fumare, al mangiar sano.»

Cosa ama di più del suo lavoro?

«Sicuramente il palcoscenico e il poter vivere storie di altri tempi che altrimenti non potrei vivere.»

L’essere donna e l’essere siciliana come hanno influito sulla sua ascesa professionale, sono stati ostacoli o trampolini?

«Ostacoli no di certo, io amo la mia terra e sono molto siciliana, sono passionale, solare, e tutta questa mia sicilianità me la porto in scena, riversandola nelle eroine che impersono.»

Die Entfuehrung aus dem Serail Live aus dem Hangar-7 - Eine spektakulaere Operninszenierung Foto: Red Bull Content Pool/Andreas Kolarik/Leo 24.08.2013 Desiree Rancatore (Konstanze)
Die Entfuehrung aus dem Serail Live aus dem Hangar-7 – Eine spektakulaere Operninszenierung Foto: Red Bull Content Pool/Andreas Kolarik/Leo 24.08.2013 Desiree Rancatore (Konstanze)

A febbraio scorso l’abbiamo applaudita al Carlo Felice di Genova con Lucia di Lammermoor di Donizetti, diretta da Dario Argento, non è certo la prima volta per lei, cosa aveva di diverso, dunque, questa Lucia dalle altre?

«Devo dire che il maestro Argento ha rispettato moltissimo il libretto, non lo ha sconvolto mettendo in scena zombi o cadaveri, come forse molti si sarebbero aspettati, ma al contempo con la figura del fantasma in scena ha contribuito a dare un tocco cinematografico e noir all’opera.»

Desirée Rancatore © Outumuro-Fidelio Artist
Desirée Rancatore © Outumuro-Fidelio Artist

 

Recentemente a Torino con I Puritani di Bellini, prossimi appuntamenti?

«A Torino ho finito circa 20 giorni fa, quanto ai prossimi impegni posso dire che debutterò con la Bohème a Genova, a dicembre, e sarà il mio primo Puccini sulla scena.» 

 

 

Sappiamo che torna spesso a Palermo, città natia che ha dichiarato amare molto, quando la rivedremo al Massimo?

«In progetto c’era Il flauto magico, ma ahimè ho dovuto rinunciare poiché la data era coincidente con un precedente impegno già preso per una tournée in Giappone, altra terra che amo molto. Col teatro Massimo porterò La Figlia del Reggimento in Oman, al teatro Reale. Per il futuro, chissà, mi auguro che la collaborazione possa continuare come è stato negli anni scorsi.»

Lucia di Lammermoor-Palermo-2011©Franco Lannino
Lucia di Lammermoor-Palermo-2011©Franco Lannino

Come testimonial della musica italiana all’estero quali sono state le tappe più importanti o che ricorda con maggiore piacere?

«Come le dicevo amo molto il Giappone, vi sono andata la prima volta col teatro di Bergamo impersonando Lucia di Lammermoor. Quella terra mi ha letteralmente adottata e ricoperta di elogi, applausi, affetto e manifestazioni di grande stima. I giapponesi amano molto la lirica, escono davvero pazzi per l’opera e, di certo, sono da ammirare per questo.»

Desirée Rancatore
Desirée Rancatore Le Comte Ory-Lion-2014

A luglio al Teatro Regio di Torino per una prima de La Traviata dedicata all’Expo, di certo terrà alto il nome della nostra Italia, ma è la Sicilia che sembra averne particolare bisogno in questo momento, cosa ne pensa delle polemiche che il cluster siciliano ha destato in questi giorni nella vetrina milanese?

«Onestamente ho provato grande dolore, penso che la Sicilia sia poco amata e molto bistrattata, io la sento un po’ come una madre, una madre che ha i suoi problemi e che per questo dovrebbe essere amata di più e sciupata di meno.»

 

 

 

 

 

Articolo Precedente Milica Micovic torna a giocare a Ragusa
Articolo Successivo Paolo Chicco, dal Salone del libro di Torino alla Sicilia

Scrivi un Commento

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *