Juventus da sogno, va in finale di Champions


Juventus da sogno: piega il Real, va in finale di Champions e riporta nel gotha il calcio italiano. Succede che in una notte di tarda primavera, quando l’afa fuori stagione secca la gola e attanaglia i muscoli delle gambe, quando la fatica moltiplica gli sforzi e confonde la mente, che al Santiago Bernabeu, stracolmo di sciarpe bianche, alla fine il colore che brilla più forte è l’azzurro. L’azzuro di una maglia indossata sulla pelle di undici indomiti leoni agli ordini di mister Allegri e che, colpo su colpo, respingono gli attacchi veementi dei blancos. Non è una partita di calcio. E’ una battaglia tattica d’alta precisione, giocata con Ancelotti sul filo di uno spavaldo 4-3-1-2 prima, e del più guardingo 3-5-2 poi. Una partita sofferta e incerta fino all’ultimo respiro, e che alla fine ha vistro prevalere la squadra italiana sui mostri spagnoli. Cr7, Bale, Benzema infrangono le loro occasioni sul muro attento e impeccabile eretto da Panucci, Chiellini e Buffon, mentre il tempo trascorre inesorabile e la qualificazione è dalla parte degli ospiti. Al goal di Ronaldo del primo tempo risponde Morata, proprio lui, nel secondo. Lui, figlio di quella terra, ripudiato dalla madre patria che si “vendica” nel peggiore dei modi, così come di solito fanno gli ex: con due goals in due partite.Non esulta il ragazzino con i capelli sparati, ma esce lo stesso tra i fischi, sono fischi di rabbia verso quel figlio ingrato che spedisce il Real all’inferno e la sua nuova squadra, la Juventus, in paradiso. E adesso che il 6 giugno si va a Berlino a giocare una finale, fino a poche settimane fa impensabile, contro gli altri mostri spagnoli, adesso che tutti danno giustamente favorito il Barcellona, a Vinovo si sono messi in testa di stupire ancora. Perchè Berlino porta bene, perchè l’azzurro – maglia porta bene e perchè quegli undici ragazzi terribili hanno proprio tanta voglia di realizzare un sogno lungo dodici anni.

Non va così bene a Napoli e Fiorentina, e purtroppo le due squadre italiane devono soccombere di fronte agli ucraini del Dnipro e agli spagnoli del Siviglia. Sfuma così il sogno di una finale di Europa League tutta italiana che avrebbe dato lustro al calcio nostrano, e il mancato raggiungimento dell’obiettivo, porta scompiglio nelle società con il probabile addio a fine stagione di Benitez e Montella. Peccato. Due finali europee col tricolore sarebbero state un appuntamento con la storia di quelli che non si possono mancare. Ma la buona notizia è che adesso che ci siamo fatti la bocca, l’anno prossimo ci riproveremo. E si perchè il calcio italiano, finalmente, sembra essere tornato a grandi livelli.

 

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