Elio Rinella, il medico catanese che di recente ha inciso il nuovo singolo Acqua, è la dimostrazione di come sia possibile conciliare gli impegni legati alla propria professione e la passione per la musica. Stile cantautorale, eleganza e apertura alla sperimentazione: questi sono gli ingredienti racchiusi nei brani dell’artista siciliano, che da oggi prende il nome d’arte DoppioNero. Nell’intervista a Sicilia&Donna, il cantautore ci presenta il suo nuovo brano e ci racconta la sua personale esperienza.
L’intervista a DoppioNero
Partiamo dal suo nome d’arte, DoppioNero. Ci può spiegare la scelta di questo pseudonimo?
“Nascendo come cantautore, cercavo un nome in grado di esprimere l’eleganza della musica che per me va rispettata in ogni caso. Ma ero consapevole che cimentandomi in un genere vicino al rap e all’hip hop, automaticamente questo elemento sarebbe stato trascurato, da qui la scelta di coniugare la ricercatezza del cantautorato con la più facile “ascoltabilità”del rap. Il mio nome d’arte viene quindi da doppiopetto, uno dei capi maschili più eleganti di sempre e da nero, colore sobrio e raffinato.”
Il 27 maggio è uscito il suo nuovo singolo dal titolo Acqua, in collaborazione con l’artista Luce. Cosa racchiude? E che novità propone dal punto di vista musicale?
“Dal punto di vista musicale, il brano nasce da una fusione di suoni e diverse melodie. Sostenere che la canzone propone delle novità musicali assolute sarebbe una presunzione, però una cosa posso dirla: ho cercato di darle un’impronta inconfondibile. Così, ascoltando la prima nota di Acqua non si ha la percezione che sia simile ad altre canzoni. Se ci sono riuscito? Non lo so, ma di certo ci ho provato. Agli ascoltatori l’ardua sentenza.”
Il testo della canzone è molto vivido e poetico e nella conclusione viene ripresa una citazione del grande Pablo Neruda. A cosa fa riferimento il titolo Acqua e che messaggio vuole comunicare il brano?
“Acqua fa parte dell’album Element, ho infatti in mente un EP a 5 brani. Ogni canzone prende il titolo dai 4 elementi naturali: acqua, fuoco, terra ed aria. Il quinto brano, invece, sarà l’elemento… sorpresa. Il testo del primo singolo ha uno stile volutamente ricercato e cantautorale. Non sono più un ventenne, quindi le mie canzoni cercano di rispecchiare una certa dialettica e maturità. Definire sentimentale il contenuto del brano sarebbe limitativo perché vuole andare al di là del mero sentimentalismo. Il testo, infatti, si concentra sull’esaltazione dell’attrazione fisica, mentale e spirituale tra un uomo e una donna che può rivelarsi talmente potente da riuscire a superare qualsiasi ostacolo.”
Lei è un medico chirurgo, una professione che sembra essere molto distante da quella dell’artista. Come e quando si è avvicinato al mondo della musica?
“Devo ammettere che la musica è una passione che coltivo quasi da sempre, da ragazzino suonavo chitarra e pianoforte. Col passare del tempo, ho riscoperto la passione per la scrittura che avevo messo da parte per un periodo. Ma senza l’incoraggiamento di coloro che mi stanno intorno,
probabilmente non avrei mai apprezzato veramente ciò che componevo. Spesso abbiamo bisogno di sentire il parere altrui per riuscire a scovare la bellezza nelle cose che realizziamo. Essenziale nel mio caso si è rivelata l’MTM Metamorfosi, la casa discografica messinese che ha valutato positivamente il mio lavoro e si è mostrata disponibile ad investire su di me.”
Che consiglio può dare a quei giovani siciliani che aspirano ad una carriera musicale? Secondo lei è possibile realizzare questo sogno restando in Sicilia?
“Sinceramente, non consiglierei ai giovani di lasciare la Sicilia per sfondare nel mondo della musica. Oggi la notorietà la si acquisisce soprattutto grazie ad Internet che permette di fare giungere la propria musica in ogni parte del mondo. Per esempio, su Itunes ho ricevuto centinaia di apprezzamenti per il mio nuovo brano da parte di stranieri tra cui cinesi e russi e la canzone al momento si trova al 4° posto nella classifica hip hop. Non occorre quindi allontanarsi inizialmente, anche perché le case discografiche non investono più sul talento come accadeva fino ad alcuni decenni fa. Ma se un giovane siciliano riesce ad affermarsi sul panorama musicale, deve essere naturalmente pronto a lasciare la propria terra, anche se magari non definitivamente. Ormai quasi tutti hanno bisogno di affermarsi all’estero per poi diventare qualcuno in Italia e questo è accaduto anche a grandi artisti italiani come Eros Ramazzotti, Laura Pausini o Elisa.”
Cosa ne pensa, invece, dei talent show? Rappresentano un buon trampolino di lancio per i giovani?
“Non sono totalmente contrario ai talent show. Anzi, credo che alcuni come Amici o X Factor riescano a promuovere bene un giovane artista. Sinceramente, mi aveva anche sfiorato l’idea di partecipare ad un programma del genere, ma sono consapevole che, fatta salva qualche eccezione come Noemi e Marco Mengoni, gli artisti sfornati dai talent si rivelano dei fuochi di paglia. E questo non accade perché i giovani non abbiano talento, ma perché una volta usciti da esperienze di questo tipo risulta davvero difficile riuscire a mantenere l’etichetta che è stata creata su misura: molti si ritrovano sotto una pressione eccessiva, catapultati in un mondo nuovo e stressante, non facile da gestire. Quindi, non demonizzo i talent show ma di certo non li consiglierei a chiunque.”
Articolo di Rosita Cipolla
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