Sarà la splendida cornice catanese del salone Bellini del Palazzo degli Elefanti ad ospitare il 4 novembre una serata evento che anticipa la prima messa in scena dello spettacolo teatrale “Farinelli e il Re” per la regia di Fabio Grossi. Il testo inglese della regista e musicista Claire van Kampen è stato tradotto in italiano da Monica Capuani. In previsione della prima rappresentazione da parte del Teatro Stabile di Catania, l’attore e regista romano Fabio Grossi ha ideato un evento che farà da anteprima, durante il quale verrà presentato l’intero testo al pubblico. La storia narrata si basa su fatti storici e vede come protagonista il re Filippo V di Spagna (interpretato dall’attore catanese Leo Gullotta) in preda ad una depressione che lo porta ad una perdita d’interesse nei confronti dell’esercizio del potere. A salvare la situazione e a restituire una guida al regno ci penserà il celebre cantante lirico Farinelli, convocato a corte dalla regina Isabella Farnese. “Durante una mia visita a Londra ho assistito ad una fantastica messa in scena di Farinelli and the King al Duke of York’s Theatre, con protagonista Mark Rylance (premio Oscar per il film Il ponte delle spie). – spiega Fabio Grossi a Sicilia&Donna – È stato un grande successo e ne sono rimasto completamente affascinato. Per l’Italia si tratta di un testo inedito, una novità e questo ci fa tanto piacere, soprattutto per Catania e per l’importanza che ricopre il Teatro Stabile.”
Intervista a Fabio Grossi
Possiamo definire l’evento del 4 novembre un reading concerto? Cosa deve aspettarsi il pubblico?
“La dicitura che abbiamo scelto è proprio quella di reading concerto perché verrà eseguita una lettura da parte di Leo Gullotta, protagonista dello spettacolo, e di un gruppo di giovani e valenti attori, ex allievi della scuola Umberto Spadaro del Teatro Stabile di Catania. I Farinelli saranno due in quanto l’autrice Claire van Kampen ha escogitato un espediente drammaturgico al fine di raccontare il personaggio a tutto tondo. Farinelli, il famoso castrato (all’epoca si usava questa tecnica disumana allo scopo di mantenere le voci bianche degli artisti, anche perché alle donne non era permesso di esibirsi) è stato un grande sopranista, una vera star del belcanto. Quindi Claire van Kampen ha optato per una doppia soluzione che prevede due Farinelli in scena: uno attore – che nel nostro caso sarà Mauro Racanati – e l’altro cantante, il sopranista Francesco Divito che eseguirà le celebri arie del repertorio di Farinelli. In tal modo ognuno dei due artisti potrà dare il massimo nell’ambito delle proprie competenze.”
Quando sarà possibile assistere alla prima rappresentazione dello spettacolo a Catania?
“Non posso fornire una data precisa perché è ancora da definire ma sicuramente sarà in programma nella stagione teatrale 2018/2019. Ci tengo a sottolineare che si tratta di un testo inedito in Italia e questo ci fa tanto piacere, soprattutto per Catania: e non solo in quanto città natale di Leo Gullotta ma perché la realtà artistica catanese ha molto potenziale; negli anni è stata un po’ umiliata da vari fattori ma noi crediamo vivamente nella sua rinascita, soprattutto attraverso il Teatro Stabile, un teatro che è stato molto importante a livello nazionale, conosciuto per i suoi grandi allestimenti e notevoli interpreti. Sarebbe bello se tutto questo ritornasse in maniera prepotente e vitale!”
Riguardo alla scenografia e i costumi previsti per l’evento del 4 novembre cosa ci può anticipare?
“Trattandosi di un reading, non ci saranno dei costumi ma si è optato per un abbigliamento di un colore unico per tutti, ovvero il nero. Invece, un elemento che ho voluto e che ci riporterà all’epoca dei fatti narrati sono le parrucche.”
Nella storia narrata al pubblico si rivela risolutiva la decisione della regina Isabella che, preoccupata per la depressione del marito, chiede l’intervento del celebre Farinelli e lo fa spinta dalla convinzione che attraverso l’arte si può guarire. È un messaggio che lei condivide?
“Il messaggio che vuole trasmettere Claire van Kampen è essenzialmente questo: l’arte vivifica, rende vivi. E aggiungo che senza l’arte e la cultura non si vive. Io nasco come attore e dal 2000 mi dedico alla regia teatrale, e in 40 anni ho sposato a pieno il messaggio della van Kampen, a maggior ragione in un periodo in cui la cultura e l’arte vengono prese sotto gamba. E posso affermare con convinzione che non è vero che con la cultura non si mangia (come disse tempo fa un ministro) perché intorno al mondo della cultura esiste un indotto enorme! Un altro mito da sfatare riguarda i giovani: si sbaglia a pensare che non amano il teatro. Il problema è piuttosto che i giovani andrebbero trattati da adulti. Sarebbe il caso di smettere di limitare gli spettacoli teatrali all’orario scolastico perché così diventano solo un pretesto per marinare la scuola. Personalmente ho avuto degli insegnanti favolosi che amavano il teatro e mi hanno trasmesso questa passione, così io e i miei compagni ci organizzavamo per andare al teatro il pomeriggio, nel nostro tempo libero. E questo era dettato dalla volontà di esserci e di assistere agli spettacoli. Credo che sia essenziale proporre il meglio ai giovani – incentivando la cultura e l’informazione – e non usarli esclusivamente per vendere più biglietti al botteghino.”
Il reading concerto è frutto di una sinergia con l’Istituto Musicale Vincenzo Bellini…
“Esatto. Innanzitutto specifico che l’ensemble musicale è composto da un clavicembalo, due violini e un violoncello. Si è trattato di una sinergia fortissima ed essenziale. Abbiamo trovato una collaborazione con il Maestro Carmelo Giudice, direttore dell’istituto musicale e con il docente di clavicembalo, Salvatore Carchiolo. Questa cooperazione si è rivelata importantissima per la musica barocca e per il repertorio di Farinelli. Sono molto entusiasta poiché intorno a questo progetto si sono sviluppate tante collaborazioni, in primis con il Comune di Catania. Un grande ringraziamento va certamente al sindaco Enzo Bianco e ai suoi collaboratori che hanno dato una vera e propria fisionomia al reading. Trovarsi in un ambiente prezioso come il Salone Bellini è un po’ come essere nella stanza di una reggia! Inoltre, ci hanno seguito diversi sponsor tra cui l’AMT, la Sac e il Grand Hotel Baia Verde.”
Nel futuro prossimo ci sono in programma altre collaborazioni con il Teatro Stabile di Catania?
“Ancora è presto per dirlo per via della mancanza di un direttore, ma tra qualche tempo si vedrà se questa bellissima collaborazione può proseguire. Naturalmente da parte mia il desiderio c’è. Al Teatro Stabile ho diretto alcuni spettacoli tra cui Sogno di una notte di mezza estate e La volata di Calò; in particolare quest’ultima rappresentazione si è rivelata fonte di grande soddisfazione e a distanza di tempo è richiesta dal pubblico. E poi al di là del teatro, in tutta sincerità non si può restare indifferenti a Catania che ha un mare stupendo e una montagna meravigliosa…per non parlare della tavola! Catania è una gioia per gli occhi, per l’intelletto e per il palato. Mi piace tanto (e credo si sia capito) perché è una città viva. Certamente le carenze ci sono e si può fare molto per renderla migliore ma, pur non essendo catanese, penso che bisogna essere più propositivi riguardo a Catania, senza piangersi addosso.”
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