Sabrina Messina: “Bisogna arrivare in alto solo grazie al talento”


“Nella vita si deve, necessariamente, credere in qualcosa perché se non si ha un progetto l’esistenza è vuota, vacua, inutile e non vale neanche la pena vivere”. Lo afferma con convinzione Sabrina Messina, mezzosoprano, già considerata dai tecnici del mondo lirico un vero talento. La incontriamo al Gran Galà Unicef “Zero per la vita”, dove è stata premiata come talento emergente ed ha interpretato Il segreto d’esser felici, un’aria tratta dalla Lucrezia Borgia di Donizetti. Tanti i riconoscimenti ottenuti anche nel campo letterario come autrice di poesie. I sogni, a volte, si avverano; infatti la cantante catanese è riuscita a far diventare realtà il suo desiderio di bimba e concretizzare la sua missione di vita in una professione.                        

 Da quanto tempo studia canto e come è nata la passione per la lirica? 

“Il canto e la musica hanno da sempre fatto parte integrante della mia vita e riempito le mie giornate, rendendole dense di significato e mai banali. Sin da bambina ho manifestato una profonda passione per l’arte. Ho studiato danza classica per sei anni e successivamente mi sono letteralmente innamorata della lirica, del meraviglioso e affascinante mondo dell’opera. Studio canto lirico da quasi dieci anni. Ho iniziato molto giovane, all’età di quattordici anni. Lo scorso anno ho conseguito il Diploma in Canto Lirico presso l’Istituto di Alta Formazione di Studi Musicali “Vincenzo Bellini” di Catania e attualmente sto frequentando diversi master di Alto Perfezionamento Vocale e Preparazione all’Opera Lirica”.

 

La condizione femminile, oggi, non è facile, soprattutto, al sud. Un suo parere da donna sull’attuale condizione socio –  lavorativa femminile?

“Non penso che la condizione socio economica del momento sia svantaggiosa “solo” per le donne, perché in realtà tutta la società risente di una crisi profonda, innanzitutto, di valori, di relazioni sociali, di sensibilità nei confronti dei giovani di entrambi i sessi, mancanza di passione artistica e di interesse per la cultura. Tutto ciò inserito in una pagina storica di degrado politico, economico mondiale”.

Il bel canto, l’espressione lirica è un’arte dalle nobili origini. Come si crea e si costruisce una carriera da prima donna del bel canto all’italiana?

“Per me i segreti di una carriera sicura e, soprattutto, duratura sono davvero molti. Innanzitutto il vero amore incondizionato e totale per il canto, la passione profonda e pulsante per lo studio approfondito, incessante, continuo, la voglia fremente di comunicare, di esprimersi, la generosità di donare una parte di sé al proprio pubblico, l’intelligenza di sapersi mettere sempre in discussione e di capire che non si è mai arrivati. Occorre sudare e lottare continuamente per la realizzazione dei propri sogni e progetti. A mio avviso si devono scegliere, solo, le strade oneste e mai le scorciatoie facili. Si devono raggiungere gli obiettivi preposti con fatica, sacrifici. Le vere vittorie devono essere meritate, non regalate o ottenute in altri modi. Io voglio arrivare a tutti i miei traguardi, lottare, sperare, soffrire, ma alla fine voglio essere felice orgogliosa di me stessa sia come artista ma soprattutto come persona. Il vero successo nella vita è arrivare in alto grazie esclusivamente al proprio talento”.

A cosa deve rinunciare una ragazza della sua età per coltivare  e realizzare il suo progetto di vita?

“Rinuncio a molte cose, ma per me in realtà non sono vere e proprie rinunce. La mia è una passione così grande e radicata che il continuo studio, i viaggi molto frequenti, i sacrifici economici, lo stare lontano da casa, il non vivere, in realtà, appieno la mia età non mi pesa tanto”.  

 Quali sono i modelli a cui s’ispira?

 “Adoro la Callas e chi come lei ha segnato la storia. Tutti mi insegnano qualcosa ed io ho tanta voglia di apprendere e di migliorarmi continuamente. Alla fine però ciò che viene fuori è un mio personale approccio, libero, naturale, scevro da condizionamenti”.

Oggi si parla sempre più spesso di tagli alla cultura. Una sua opinione da donna di cultura e di spettacolo?

“La cultura è un patrimonio prezioso da custodire gelosamente, a livello personale ed istituzionale, purtroppo, non sempre gestito da menti esperte, sensibili e propositive. Bisognerebbe cambiare il sistema e creare a mio avviso, grandi opportunità per tutti coloro che amano il mondo dell’arte. Ognuno, a suo modo, può contribuire ad arricchirlo, apportando il proprio entusiasmo e il proprio talento”.

 

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