Pop up market, il fascino del vintage


foto di Alessandra Di Dio

A dare il benvenuto un manichino sgualcito dal tempo, per l’occasione vestito a festa con un grande fiocco rosso a pois sul collo. Il sipario del Cortile Minoriti si apre su un tempo che non è il nostro, ma che è ritornato attuale. Artigiani, maestri della loro arte, espongono i loro preziosi lavori, frutto di dedizione e creatività.  Tutto profuma di arte, di retrò, di genialità. Sarah Spampinato, in un irriverente abito blu elettrico, colletto nero chiuso da un fiore rosa femmineo, è la promotrice dell’evento, la ‘mamma’ di Pop Up Market. “Alla Vecchia Dogana – ci spiega Sarah –  il Vintage Market ha avuto un exploit incredibile, ma volevamo trasformarlo in un Market itinerante, in continuo movimento. Da qui nasce l’idea del ‘Pop Up’, che significa appunto ‘apri e chiudi’, oggi qui, domani lì”.

 

C’è tanta gente in giro, tutta attratta dai  vestiti vintage, dalla vasta selezione di bijoux, dagli occhiali retrò, dal plexiglass che si trasforma in coloratissimi gioielli, dalle Barbie che sorreggono la bellezza dei quadri di Art FaCTory, dalle lampade-grattugie, dai tappi ‘stappati’ che ornano borse fatte a mano, dal calore della pietra lavica dell’Etna, dagli abiti che coprono le nudità dei manichini.

E non sappiamo se i gatti neri di Andrea Gangi, l’ibrido eccentrico che ha ormai conquistato l’Italia,  siano inglesi [si dice, al contrario che da noi, che in Inghilterra portino fortuna] ma hanno un effetto calamita. Nel cuore del centro storico, in via Santa Filomena, il colore delle creazioni in plexiglass contrasta ed armonizza con quel verde acido che caratterizza l’angolo ‘Ibridi’, dove si possono trovare anche capi ed accessori d’annata, persino delle migliori firme della moda.

E poi c’è anche Magda, architetto che ama la sua arte ma soprattutto la sua terra. Dopo circa dieci anni trascorsi in giro per il mondo, Magda torna in Sicilia perché come definisce lei stessa ‘la Sicilia è anche come me, con radici vulcaniche e mente europea’. Così, adesso è un “architetto/artigiano della pietra” e declina nella versione 3.0 la professione/passione/mestiere di nonno e papà. Al Pop Up propone la linea ‘FOLK’, dedicata alla pietra lavica dell’Etna, materiale che ama e con cui progetta e realizza le sue collezioni, dai disegni studio, al primo taglio, fino all’ultimo decoro.

“La clientela del Pop Up Market va dai 15 ai 50 anni, – continua Sarah – sono mamme e figlie che comprano vestiti, tanti orecchini, insomma comprano quello che piace. Acquisto compulsivo: subito, mi piace – lo compro” –  Ma quale sarà il Must have vintage?

“Prima di ogni cosa l’occhiale. E poi la camicia, il must dell’anno, abbottonatissima, in seta con l’accessorio giusto”, spiega Sarah. E dunque, frughiamo negli armadi della mamma e della nonna.  Chissà che non ci si trovi un raro e prezioso oggetto vintage.

Alessandra Di Dio

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