In Belgio arriva la corsia riservata ai pedoni che guardano lo smartphone


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Quando gli smartphone sono entrati nelle nostre vite hanno sconvolto alcune abitudini millenarie, prima fra tutte il camminare guardando la strada invece che lo schermo. È sempre più comune passeggiare con gli occhi incollati allo smartphone oppure concedergli qualche secondo quando riceviamo un messaggio o una notifica. Per coloro che continuano a camminare guardando davanti a sé è fastidioso scontrarsi con pedoni disattenti, e questi ultimi corrono talvolta dei rischi dovuti all’incuria. Per tale motivo Anversa, lungimirante città belga, ha introdotto temporaneamente per le strade una corsia riservata a chi cammina a testa bassa guardando lo smartphone.

La corsia per chi cammina guardando lo smartphone

Si chiama “Text walking lane” ed è marcata con linee bianche che tracciano un corridoio sull’asfalto delle zone pedonali più frequentate. Queste due semplici linee parallele corrono in soccorso dei cittadini smartphonee dei turisti stanchi di scontrarsi con persone disattente e dei disattenti stessi, che da giugno ad Anversa sono legittimati a non fare attenzione agli altri. La città belga vanta il primo esperimento europeo nell’ambito delle corsie riservate ai tech addicted, ma in giro per il mondo ne sono avvenuti altri. Nel luglio scorso, ad esempio, Washington DC ha fatto una cosa simile su scala minore e in Cina, a Chongqing, era stata tracciata in settembre una corsia per chi camminava guardando lo smartphone nel parco a tema “Foreigner Street”.

La pratica di passeggiare con lo smartphone in mano e gli occhi puntati su di lui è diventata quindi un costume internazionale e ha persino ispirato alcuni celebri spot, tra cui quello di PokerStars del 2012 in cui il campione spagnolo di tennis Rafael Nadal cammina per la città giocando a Texas Hold’em sul proprio iPhone. Molto preso dalla partita, Nadal procede senza prestare attenzione alle persone che lo riconoscono e iniziano a seguirlo in massa e che alla fine esultano con lui quando la sua giocata finale va a segno, come si vede nel video.

Lo spot, nonostante la tematica attuale, conta già qualche anno e immaginando una sua nuova versione, potremmo vedervi come protagonista il calciatore brasiliano Neymar Jr., nuovo ambasciatore di PokerStars e icona di stile contesa fra i vari brand. Neymar, in questo caso, avrebbe a disposizione una piattaforma arricchita con nuovi giochi, visto che PokerStars ha lanciato il suo casinò, per cui il calciatore potrebbe alternare il poker con la versione appena lanciata; anzi, potrebbe interagire con i smartphonedue giochi contemporaneamente su un iPad Air che, grazie alle nuove potenzialità di iOS 9, che consentirà di visualizzare e utilizzare più app nella solita schermata. In tal caso, Neymar avrebbe certamente bisogno della “Text walking lane” per potersi concentrare su più app, sfoderando abilità matematiche al poker e al blackjack, senza rischiare di disturbare qualcuno pestandogli i piedi, situazione ormai all’ordine del giorno anche nelle nostre strade.

Proprio per evitare piccoli ma spiacevoli inconvenienti, Anversa ha lanciato la “Text walking lane”, ideata dallo store di telefonia locale Mlab che denunciava collisioni fra pedoni e conseguenti smartphone rotti. L’esperimento è temporaneo, ma una riuscita positiva potrebbe tramutarlo in permanente e cambiare l’aspetto delle zone pedonali. «Tutti scrivono mentre camminano ‒ ha detto un portavoce di Mlab a Yahoo news ‒. Probabilmente quando cammini per strada mentre mandi messaggi o scrivi su Whatsapp ai tuoi amici non presti davvero attenzione a ciò che ti circonda e tutto per vedere cosa accade sul tuo schermo. Questo causa scontri con pali o con altri pedoni. Potresti, senza saperlo, perfino mettere in pericolo la tua vita messaggiando mentre attraversi la strada senza guardare». In un mondo in cui i dispositivi mobili hanno superato le persone, alcuni accorgimenti sono necessari; la società di telecomunicazioni attesta 7,5 miliardi di telefoni cellulari e 7,2 miliardi di popolazione mondiale, numeri a prima vista sorprendenti che però fotografano con esattezza la società nella quale viviamo (e camminiamo).

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