Dipartimento di Scienze Politiche. Un’ aula dedicata a Falcone e alle vittime della mafia


giovanni falcone

La mafia è un’organizzazione criminale che non si limita a compiere atti illegali, ma punta alla gestione del potere e al controllo del territorio e della società. Il suo principale obiettivo è preservare i propri profitti derivanti da traffici illeciti come lo spaccio di droga, traffico di armi, speculazioni edilizie, imposizioni di tangenti a imprese pubbliche e private. Nel fare ciò impone la propria volontà criminale con mezzi terroristici ed intimidatori, producendo così una condizione di sottomissione e di omertà tra la popolazione.
Tuttavia, ci sono stati uomini e donne che hanno detto “NO” dinanzi a queste ingiustizie, scegliendo di stare dalla parte della legalità. Giovanni Falcone rappresenta il simbolo per eccellenza della lotta alla mafia. Un uomo che ha caratterizzato la storia del nostro paese, ma che purtroppo ha visto la sua vita spezzata dalla mano vile di chi utilizza la violenza per ottenere vantaggi personali in modo prepotente e illegale. Il magistrato italiano perse la vita il 23 maggio 1992 durante l’attentato mafioso sull’autostrada A29. Vittime di quella che è passata alla storia con la denominazione di strage di Capaci furono anche la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.IMG_9838
E’ dedicata proprio al ricordo di questi eroi e di tutte le altre vittime della mafia la cerimonia di intitolazione dell’ex aula B di Palazzo Pedagaggi, sede del dipartimento di Scienze politiche e sociali di Catania. Da oggi l’Aula prende il nome di “Aula 21 marzo“, data in cui – a partire dal 1996 – si celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie. Inoltre il 21 marzo, primo giorno di primavera, è anche il simbolo della speranza che si rinnova nonchè occasione di incontro con i familiari delle vittime che in Libera, associazione nata nel 1995 con l’intento di sollecitare la società civile nella lotta alla mafia e promuovere legalità e giustizia, hanno trovato la forza di risorgere dal loro dramma, elaborando il lutto per una ricerca di giustizia vera e profonda, trasformando il dolore in uno strumento concreto di impegno e di azione di pace.
“Ho inaugurato aule in tutto il mondo intitolate a Giovanni e a Paolo Borsellino. – dice Maria Falcone, presidente della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone – Farlo rappresenta la voglia di continuare la memoria”“Ho inaugurato aule in tutto il mondo intitolate a Giovanni e a Paolo Borsellino. – dice Maria Falcone, presidente della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone – Farlo rappresenta la voglia di continuare la memoria. Bisogna prima di tutto insegnare a non dimenticare quello in cui loro hanno creduto e soprattutto il loro grande senso dello Stato e l’amore per la libertà e la giustizia”. “Quello che Giovanni diceva sempre ai giovani – aggiunge la sorella del giudice – era una frase di Kennedy che portava nel suo portafoglio: ‘fare il proprio dovere ad ogni costo, qualsiasi sia il sacrificio da sopportare’. Questo é l’insegnamento che lascia ai ragazzi”.
Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, il Procuratore della Repubblica di Catania Giovanni Salvi, Dario Montana (fratello del commissario Beppe Montana, ucciso nel 1985 e membro dell’associazione Libera), il sindaco Enzo Bianco ed il rettore dell’Università Giacomo Pignataro.falcone-1
“Oltre 900 le vittime innocenti uccise dalla ferocia della mafia, cittadini come noi la cui more ci deve scuotere e che continuano ad essere testimonianza di impegno per la legalità e la giustizia. – afferma Dario Montana – I loro nomi e cognomi ci devono ricordare che la lotta contro la criminalità e le ingiustizie è affare di tutti, del singolo come della politica e delle istituzioni, ognuno con le proprie forze e ci incitano a non arrenderci, anche se la strada da percorrere è ancora lunga e in salita”.
Una giornata volta, anche, a favorire la diffusione di quella che da sempre è chiamata “cultura della legalità”. “La prima arma per fronteggiare questa situazione, apparentemente senza via d’uscita, – dice il Rettore Pignataro – è quella di denunciare, portando alla conoscenza di tutti il fenomeno che danneggia la gente onesta e l’economia del paese”.

 

Articolo Precedente Quattro talenti siciliani volano a Parigi per i Mondiali di ju jitsu
Articolo Successivo La vite ad alberello di Pantelleria è Patrimonio Unesco

Scrivi un Commento

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *