Genitori in Cammino. Adozione? Istruzioni per l’uso


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“Mamma ma io ero nella tua pancia?”, “Perché non ti assomiglio?”: molti genitori si sono trovati a dover affrontare determinate domande in momenti di crisi che appaiono, con sistematica regolarità, all’interno di nuclei familiari adottivi. Genitori in cammino, nata nel 2006, è una delle 24 associazioni di promozione sociale frutto dell’incontro di alcune famiglie che hanno condiviso l’esperienza dell’adozione, che cerca di creare uno spazio di confronto e informazione per le coppie che intendono adottare, o che hanno già adottato, minori provenienti sia dal territorio nazionale che internazionale. “L’iniziativa nasce sia dal bisogno di fare genitorirete tra gli operatori del sociale che spesso non conoscono le realtà attive sul territorio, ma soprattutto per fare scambio di esperienze tra di noi e dare voce alle storie e alle vite che ogni giorno assistiamo con il nostro impegno volontario” spiega Vera Crisafulli, fondatrice dell’associazione. Vera, infatti, dopo aver adottato una bambina di sei anni, ed essersi trovata personalmente di fronte all’esigenza di dover chiedere o spiegare alle altre famiglie adottive, ha pensato di creare l’associazione con sede a Misterbianco (CT). “Come vuole indicare il nome stesso dell’associazione – spiega la fondatrice – i genitori vanno seguiti in un percorso continuo e costante perché genitori si diventa durante tutto il cammino”. A Misterbianco, dal 2001, sono state 45 le famiglie che dopo aver inviato la loro disponibilità all’adozione al Tribunale, seguendo iter più o meno lunghi, hanno adottato e che oggi hanno bisogno di linee guida. Genitori in cammino, nei suoi dieci anni di attività, ha incontrato infatti circa 60 famiglie, la maggior parte rimasta profondamente legata all’associazione, e prevede costanti incontri di informazione e confronto, guidati da figure di professionisti come psicologi e pedagogisti. L’anno scorso sono state stilate, in collaborazione con CARE, Coordinamento delle Associazioni familiari adottive e affidatarie in Rete, le linee guida per l’inserimento nelle scuole dei ragazzi adottati che sono state inoltre inserite nel Decreto La buona scuola di Renzi. L’associazione, assieme a Fondazione per il Sud e il CIRS, organizza inoltre corsi di formazione per genitoriinsegnanti nelle scuole o di ricamo per le ragazze madri e seminari sulla valutazione della coppia, sulla gestione delle crisi post-adozione e sulla discrepanza tra il bambino adottato immaginato e reale. Quest’anno, tra gli altri seminari che si terranno uno verterà sul concetto di famiglia allargata, e preverrà un incontro personale e intimo con i nonni, anch’essi parte fondamentale del nucleo familiare, e un altro vedrà protagonisti i ragazzi adottati che si confronteranno prima tra loro e poi con gli aspiranti genitori adottivi, “perché bisogna specificare – ci tiene ad aggiungere Vera – che non è il diritto delle famiglie di avere un bambino, ma il diritto del bambino di aver una famiglia”.

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