Incursione di Neoniani. La testimonianza di Danilo Ferrari


neoniani associazione neon teatro danilo ferrari

Incursione di NeonTeatro nella Parrocchia di San Nicola. Folla ed emozione per affermare che “La diversità è normalità” e “Comunicazione è conoscenza”. La testimonianza di Danilo Ferrari, che può esprimersi solo con gli occhi: “Anche i corpi strani come il mio sono belli. Credevo di essere brutto da vedere, ma se ci sono vuol dire che devo essere guardato anche io”.

“Ogni corpo anche se diverso è figlio di qualcuno. Anche io lo sono”. I Neoniani sono così. I Neoniani sono fra noi, sono come noi, siamo noi. Danilo Ferrari parla con gli occhi, la tetraparesi non gli concede altro, ma lui si concede tutto. Con una piccola rappresentanza di NeonTeatro, la compagnia di cui fa parte e che dal 25 al 27 prossimi sarà in scena a Viagrande Studios con la nuova opera Invasioni, ha svelato chi si cela dietro i fumetti che dallo scorso mese sono apparsi con dialoghi e slogan enigmatici sul web.

Sono i Neoniani, appunto, cioé chi fa parte di Neon e chi condivide quel che Neon si prefigge di fare, abbattere barrire, pregiudizi, luoghi comuni. Chi viene considerato diverso, altro, perché non con le stesse facoltà fisiche, mentali, è solo quel che in effetti è: un cittadino così come gli altri, un essere umano così come gli altri. La diversità è umanità.

Nella parrocchia di San Nicola che anima la comunità di San Nicolò, frazione di Aci Catena, centro alle porte di Catania, Danilo e gli altri hanno scambiato la loro arte, le loro emozioni coi ragazzi dell’oratorio San Filippo Neri diretto da padre Stefano Panebianco. La voce di Alfina, la poesia recitata da Emanuela, il canto appassionato di Alessandro, le parole dettate dal cuore, espresse dagli occhi e riferite da Maria Stella, la “voce” di Danilo.

Tutto improvvisato, tutto vero, vissuto davvero, ora sulle note di Mario Incudine ora su quelle dell’Ave Maria o Mokarta dei Kunsertu. Tutta la bellezza della Sicilia creativa, che crede nella diffusione del bello ed il bello è quel che è vita, che onora la vita. “Anche i corpi strani, i corpi strani come il mio – esprime Danilo – sono belli. Guardandomi pensavo di essere brutto da vedere, invece col tempo ho capito che se ci sono devo essere guardato anche io”.

Articolo Precedente Al via il Festival della filosofia
Articolo Successivo Expandere 2016. Confronto sul turismo

Scrivi un Commento

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *