No alla violenza: a Enna in mostra 360 paia di scarpe


Trecentosessanta paia di scarpe, tante quanto sono le donne uccise dal 2008 al 2011. La mostra allestita dallo sportello antiviolenza DonneInsieme Sandra Crescimanno di Piazza Armerina ad Enna il prossimo sabato 5 maggio in Piazza Vittorio Emanuele. Una manifestazione che si incrocia con la fiaccolata organizzata da un gruppo di associazioni per ricordare Vanessa Scialfa, la giovane ventenne uccisa dal convivente qualche giorno fa e contro la violenza di genere. La fiaccolata muoverà alle 18 e trenta da piazza Europa attraversando tutta la città fino a giungere in Piazza Vittorio Emanuele dove è installata la mostra. “Le scarpe sono il nostro simbolo – dice la presidente dell’associazione, Maria Grasso – il nostro vezzo, la nostra femminilità. L’idea nasce dal dolore che tante volte ho, abbiamo provato, quando in casi tragici come questo di Vanessa, si vedono, anche in riprese televisive la scarpe delle donne gettate per terra, quasi ancora un’altra violazione della nostra integrità di donne”.

 

Ogni paia racconta una storia, un silenzio, un dolore negato. “Viviamo una  vera e propria emergenza sociale – continua la Grasso – I dati della Casa delle Donne di Bologna circa il fenomeno del femminicidio dicono che è in costante crescita. Nel 2010 sono 127 le donne uccise per mano d’uomo, mariti, ex, compagni, fidanzati, parenti o sconosciuti,  8 in più dell’anno precedente, 15 in più del 2008 e 20 se si guarda al 2007. Nel 2011 sono state 137 le donne uccise e 54 solo nei primi mesi del 2012”.  Il 70% dei dati del femminicidio ci dicono che la violenza si consuma dentro le mura domestiche e all’interno di relazioni affettive da persone conosciute dalla vittima. L’obiettivo di questa campagna e quello di sensibilizzare l’opinione pubblica scardinando il meccanismo del silenzio delle vittime,  quello dei testimoni e  quello della società che non ne parla abbastanza, utilizzare la comunicazione come strumento per avvicinare al problema le donne, gli uomini, le giovani, i giovani; far nascere un rifiuto partecipato, una presa di posizione e una disponibilità ad agire contro un modello negativo anche nel proprio quotidiano presente e futuro e dare voce ai diritti e visibilità alla violenza , togliendole quella rete di protezione che il silenzio le assicura.

Questa campagna pensata e voluta fortemente dalle volontarie del Centro Antiviolenza  vuole essere un nuovo e potente segnale per diffondere una cultura consapevole e attiva contro la violazione quotidiana dei  diritti delle donne e dei minori nel nostro Paese.

 

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