Turruni, a Caltanissetta arriva il Festival del Torrone


torrone

La seconda edizione di Turruni, il Festival del Torrone di Caltanissetta, è in programma dal 14 al 16 dicembre. La kermesse prevede tre giorni di degustazioni, appuntamenti gastronomici, musica e animazione nel centro storico nisseno. Sui banchi allestiti per l’occasione ci saranno torroni siciliani, calabresi, lombardi, irpini e tanti dolci.

L’inaugurazione si terrà sabato 15 dicembre alle 11.30 mentre la consegna dei premi Torrone D’Oro è fissata per domenica 16 alle ore 11 a Palazzo Moncada. I premiati di quest’anno sono: il giornalista Attilio Bolzoni e il campione di sollevamento pesi festa del torroneMirco Scarantino. Inoltre domenica alle ore 16 verrà presentata al pubblico una maxi scultura interamente realizzata in torrone, lunga circa sei metri e raffigurante l’Italia. Tra gli spettacoli in programma: sabato il concerto della Kimolia street band, marching band itinerante che sfilerà per le vie del centro. Domenica sarà la volta della sfida per decretare il migliore torrone tra Sicilia e Lombardia, a Palazzo Moncada alle ore 12 con la “La Disfida delle due C”. Mentre  alle 18 ci sarà lo spettacolo degli sbandieratori e i Musici “Leoni Reali” che si esibiranno nel Centro Storico della città.

 

La tradizione del torrone a Caltanissetta

Nel capoluogo nisseno fino agli anni cinquanta c’erano otto torronifici. Ad attestare il valore di questo prodotto e la sua storicità ci pensa l’Esposizione Generale Italiana del 1884, dove proprio un Nisseno, il signor Salvatore Amico, fu premiato con la sbandieratori festa del torronemedaglia d’argento per il miglior prodotto della categoria “Torroni e Panforte”, e per la stessa categoria la medaglia di bronzo è stata assegnata a Luigi Giannone sempre di Caltanissetta mentre nello stesso anno l’encomio è stato riconosciuto a Giuseppe Infantolino.

La tradizione del torrone di Caltanissetta rappresenta un grande patrimonio storico e culturale che rischia però di essere dimenticato, sono molti i torronifici storici che nel corso degli anni hanno abbandonato la loro attività e, anche se alcuni giovani si appassionano all’antica lavorazione del torrone, questa tradizione rischia di essere soppiantata da produzioni industriali e dallo strapotere delle multinazionali alimentari.

 

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